Spunta una nuova ipotesi d'accusa per il coordinatore del Pdl, già inquisito per corruzione sugli appalti in Sardegna. Con Flavio Carboni il parlamentare avrebbe fatto parte di una nuova "loggia", volta a condizionare gli organi costituzionali
E' di segreta "associazione a delinquere, volta a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale", l'ipotesi d'accusa su cui indaga la Procura di Roma nei riguardi del coordinatore del Pdl Denis Verdini. Il parlamentare vicinissimo a Berlusconi era stato già inquisito per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i progetti eolici in Sardegna, che due giorni fra aveva portato all'arresto di Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi. Com'è noto, i reati contestati ai tre uomini sono quelli di associazione per delinquere e violazione degli articoli 1 e 2 della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli ipotizzano che i tre siano i componenti di una superloggia segreta, punto di riferimento per politici e imprenditori.
A riferire del nuovo capo di accusa per Verdini è stato il Corriere della Sera, che ne ha riportato alcuni stralci. Secondo il quotidiano di via Solferino sarà ora il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo a decidere quando chiedere a Montecitorio l'autorizzazione per l'utilizzo delle intercettazioni, che sono alla base dell'ipotesi d'accusa. Il nome, infatti, del politico vicinissimo a Berlusconi ricorrerebbe continuamente nelle conversazioni fra Carboni, Martino e Lombardi. Secondo l'accusa in casa di Verdini si sarebbero soprattutto svolte due riunioni, organizzate per tentare di condizionare e determinare il risultato della sentenza della Corte Costituzionale, che nel settembre scorso era stata chiamata a giudicare la costituzionalità del lodo Alfano.
Guarda anche:
Appalti eolico, arrestato Flavio Carboni
Appalti eolico, indagato Cappellacci
Appalti in Sardegna, Verdini si difende
Appalti in Sardegna, Verdini indagato per corruzione
A riferire del nuovo capo di accusa per Verdini è stato il Corriere della Sera, che ne ha riportato alcuni stralci. Secondo il quotidiano di via Solferino sarà ora il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo a decidere quando chiedere a Montecitorio l'autorizzazione per l'utilizzo delle intercettazioni, che sono alla base dell'ipotesi d'accusa. Il nome, infatti, del politico vicinissimo a Berlusconi ricorrerebbe continuamente nelle conversazioni fra Carboni, Martino e Lombardi. Secondo l'accusa in casa di Verdini si sarebbero soprattutto svolte due riunioni, organizzate per tentare di condizionare e determinare il risultato della sentenza della Corte Costituzionale, che nel settembre scorso era stata chiamata a giudicare la costituzionalità del lodo Alfano.
Guarda anche:
Appalti eolico, arrestato Flavio Carboni
Appalti eolico, indagato Cappellacci
Appalti in Sardegna, Verdini si difende
Appalti in Sardegna, Verdini indagato per corruzione