Appalti, trasferito il processo sulla scuola dei marescialli

Cronaca
Angelo Balducci in una foto d'archivio
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Accolta la richiesta dei legali di Angelo Balducci. Il tribunale di Firenze ha deciso la propria incompetenza territoriale trasferendo il processo a Roma. Il Pm Luca Turco: "Una battuta d'arresto, ma non toccata la validità dell'indagine"

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Il tribunale di Firenze, dopo una camera di consiglio di oltre due ore e mezza, ha deciso la propria incompetenza territoriale per quanto riguarda il processo sulla scuola marescialli dei carabinieri e ha deciso il trasferimento del procedimento dal capoluogo toscano a Roma. E' stata quindi accolta la richiesta  degli avvocati difensori di Angelo Balducci, Fabio De Santis e Guido Cerruti. Respinta invece la tesi della procura, secondo cui il processo doveva rimanere a Firenze. Il tribunale di Firenze ha motivato la propria decisione anche richiamando i contenuti della sentenza della Corte di Cassazione del 10 giugno scorso, là dove si attribuisce la competenza territoriale dell'inchiesta a Roma, e si fa riferimento all' "unicità" del patto corruttivo tra gli indagati.

"Questa sentenza non tocca la validità dei risultati acquisiti durante l'indagine che non sono stati messi in discussione neppure dalla Corte di Cassazione". Così il Pm Luca Turco commenta la sentenza del Tribunale di Firenze. "Facciamo il nostro mestiere, domani cominciamo un'altra indagine" ha aggiunto Luca Turco, sottolineando che "oggi c'è stata una battuta d'arresto: noi abbiamo cercato di portare a processo i fatti della scuola che non sono i più rilevanti e per la Procura di Roma non ci saranno difficoltà nell'esercitare rapidamente l'azione penale". Il Pm fiorentino ha concluso dicendo che: "Non credo che avremo grossi problemi ad andare avanti sugli altri nostri filoni di indagine sui quali questa sentenza non avrà ricadute".

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