Dieta e attività fisica, non solo preparazione nozionistica: i consigli degli esperti per affrontare la maturità da "professionisti" e ridurre al minimo lo stress. Tra buon senso e fantasia
di Laura Barsottini
Sei giorni all’alba. E’ lo spazio che divide migliaia di maturandi dal fatidico e sospiratissimo “Basta, può andare”. E' il momento più difficile: tra i generici “Ke ansia”, i drammatici “’Sti ultimi giorni… sembrano non finire mai” e i disperati “Ma cos’è ‘sta roba?? Quando l’abbiamo fatto?? Oddio, non so un c…”. Per i nativi digitali, è naturale entrare in rete e cercare qualche suggerimento tranquillizzante per affrontare l’esame di stato. E non solo per quanto riguarda lo studio.
“Siamo ciò che mangiamo” diceva infatti il filosofo Ludwig Feuerbach, aprendo inconsapevolmente una branca della scienza dell'alimentazione. Quindi, oltre ad affidarsi alla novità del momento, “Notte prima degli esami”, il drink miracoloso ed energizzante messo a punto e brevettato dal maitre della scuola alberghiera di Aviano (Pordenone) Mario Frausin, e dai suoi allievi (a base di latte, yogurt, zucchero, cacao), si può optare per una preparazione più articolata, a livello professionale, per così dire.
Ogni anno, infatti, online e sulla carta stampata spuntano un’infinità di diete “del maturando” - in realtà, soprattutto norme di igiene alimentare e buon senso: vietato eccedere con caffè, cioccolato e junk food, che sembrano dare una sferzata di energia sul momento, ma i cui effetti svaniscono subito; via libera a pasti equilibrati a base di pasta o riso, frutta, verdura e proteine non troppo condite. Coldiretti consiglia anche uova bollite e latte caldo, per distendere i nervi.
Banditi gli integratori alimentari, a parte, forse, qualche composto salino a base di magnesio e potassio per superare la stanchezza (gli stessi che usano gli sportivi per riequilibrare le sostanze perse con gli allenamenti) e qualche cucchiaino di pappa reale, considerato dal popolo “verde” un ricostituente naturale. Anche un quadratino di cioccolato fondente a fine pasto o merenda è ammesso: aiuta ad alzare la serotonina, l’ormone del benessere.
Poi, bere tanto (è estate, fa caldo!), dormire regolarmente (per non addormentarsi sul foglio bianco) e svolgere attività fisica: la solita. Inutile improvvisarsi atleti di lungo corso se non si è mai mosso un muscolo solo per “dimenticare” lo stress da esame, anche se una bagno in piscina – assicurano gli esperti - è il meglio per tutti dal momento che l’acqua “estranea” dalla realtà.
Da ricordare, la “rivoluzionaria” regola del 5+2+1: cinque pasti, non più di due ore al computer (ma c’è chi consiglia pause programmate ogni 90/120 minuti di studio per controllare mail, cellulari e social network), un’ora di attività fisica al giorno.
Infine, non mancano consigli di savoir faire: la sera prima dell’orale (così al mattino non c’è lo stress da “oddio, cosa mi metto”) preparare l’abbigliamento per il giorno dopo, prevedendo abiti ordinati, il più possibile “anonimi” e un’alternativa in caso di maltempo: niente perizoma a vista o jeans stracciati ma pantaloni e maglietta, poco scollata, meglio in colori anonimi come blu, marrone e beige (in grado di nascondere eventuali macchie improvvise). La fatidica mattina, lavarsi (!), rasarsi se ce ne fosse bisogno, leggero trucco, capelli raccolti e niente gioielli che potrebbero infastidire gli esaminatori per le girl.
E poi via, ad affrontare la “terribile” maturità. Che da quel momento diventerà soltanto uno dei tanti ricordi di una vita.
Sei giorni all’alba. E’ lo spazio che divide migliaia di maturandi dal fatidico e sospiratissimo “Basta, può andare”. E' il momento più difficile: tra i generici “Ke ansia”, i drammatici “’Sti ultimi giorni… sembrano non finire mai” e i disperati “Ma cos’è ‘sta roba?? Quando l’abbiamo fatto?? Oddio, non so un c…”. Per i nativi digitali, è naturale entrare in rete e cercare qualche suggerimento tranquillizzante per affrontare l’esame di stato. E non solo per quanto riguarda lo studio.
“Siamo ciò che mangiamo” diceva infatti il filosofo Ludwig Feuerbach, aprendo inconsapevolmente una branca della scienza dell'alimentazione. Quindi, oltre ad affidarsi alla novità del momento, “Notte prima degli esami”, il drink miracoloso ed energizzante messo a punto e brevettato dal maitre della scuola alberghiera di Aviano (Pordenone) Mario Frausin, e dai suoi allievi (a base di latte, yogurt, zucchero, cacao), si può optare per una preparazione più articolata, a livello professionale, per così dire.
Ogni anno, infatti, online e sulla carta stampata spuntano un’infinità di diete “del maturando” - in realtà, soprattutto norme di igiene alimentare e buon senso: vietato eccedere con caffè, cioccolato e junk food, che sembrano dare una sferzata di energia sul momento, ma i cui effetti svaniscono subito; via libera a pasti equilibrati a base di pasta o riso, frutta, verdura e proteine non troppo condite. Coldiretti consiglia anche uova bollite e latte caldo, per distendere i nervi.
Banditi gli integratori alimentari, a parte, forse, qualche composto salino a base di magnesio e potassio per superare la stanchezza (gli stessi che usano gli sportivi per riequilibrare le sostanze perse con gli allenamenti) e qualche cucchiaino di pappa reale, considerato dal popolo “verde” un ricostituente naturale. Anche un quadratino di cioccolato fondente a fine pasto o merenda è ammesso: aiuta ad alzare la serotonina, l’ormone del benessere.
Poi, bere tanto (è estate, fa caldo!), dormire regolarmente (per non addormentarsi sul foglio bianco) e svolgere attività fisica: la solita. Inutile improvvisarsi atleti di lungo corso se non si è mai mosso un muscolo solo per “dimenticare” lo stress da esame, anche se una bagno in piscina – assicurano gli esperti - è il meglio per tutti dal momento che l’acqua “estranea” dalla realtà.
Da ricordare, la “rivoluzionaria” regola del 5+2+1: cinque pasti, non più di due ore al computer (ma c’è chi consiglia pause programmate ogni 90/120 minuti di studio per controllare mail, cellulari e social network), un’ora di attività fisica al giorno.
Infine, non mancano consigli di savoir faire: la sera prima dell’orale (così al mattino non c’è lo stress da “oddio, cosa mi metto”) preparare l’abbigliamento per il giorno dopo, prevedendo abiti ordinati, il più possibile “anonimi” e un’alternativa in caso di maltempo: niente perizoma a vista o jeans stracciati ma pantaloni e maglietta, poco scollata, meglio in colori anonimi come blu, marrone e beige (in grado di nascondere eventuali macchie improvvise). La fatidica mattina, lavarsi (!), rasarsi se ce ne fosse bisogno, leggero trucco, capelli raccolti e niente gioielli che potrebbero infastidire gli esaminatori per le girl.
E poi via, ad affrontare la “terribile” maturità. Che da quel momento diventerà soltanto uno dei tanti ricordi di una vita.