Bimbi a bordo, quando lo spot dimentica la sicurezza

Cronaca
Un'immagine, presa da YouTube, dello spot Fiat Fabbrica Italia
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In una delle ultime pubblicità per la tv di Fiat si vede un bebè nel seggiolino. È nella posizione corretta? La legge sembra dire di no, Altroconsumo boccia il messaggio. E la stessa azienda in una sua campagna di sensibilizzazione aveva detto che...

di Valeria Valeriano

Se avete una tv, non potete non averla vista. È una delle ultime pubblicità della Fiat. Quella in cui un giovane papà culla il suo bebè gironzolando per casa. Per farlo addormentare gli racconta del piano industriale del gruppo. E di quanto, per aiutare l’economia del Paese, sia importante comprare veicoli nazionali. La musica in sottofondo è Tutti i luoghi del mondo, di Fabrizio Campanelli. Lo spot scivola su un tema importante come quello della sicurezza dei bambini in auto. Nell’ultima parte della clip, infatti, il papà sistema il suo piccolo in macchina, nel seggiolino sul sedile posteriore. Ecco il presunto errore. Il bambino guarda avanti, verso il volante. Ma i bimbi così piccoli, sotto i 9 chili, devono stare nel senso contrario alla marcia. Lo dice la legge. Lo raccomandano le associazioni, i produttori, tutti. Anche la Fiat. Che, dal 9 al 15 novembre 2009, ha promosso una campagna nelle concessionarie per sensibilizzare e informare su questo tema.



Quanto pesa il bebè dello spot? Sembrerebbe sotto i 9 chili. Anche dal modo in cui tiene la testa e dalla posizione in cui sta seduto. Abbiamo chiesto un commento ad Altroconsumo, l’associazione per la difesa dei consumatori che si è occupata dell’affidabilità dei seggiolini. "Il bimbo nel video – spiegano – sembra di circa 6-7 mesi. Anche se non è l'età, ma il peso ad essere discriminante per la scelta del seggiolino, è evidente che dovrebbe essere assicurato con un seggiolino del gruppo 0/0+ (fino a 9 o 13 kg) rivolto contro il senso di marcia e non in un seggiolino di gruppo 1. Le cinture in questo caso sono troppo larghe, non adatte alla taglia e molto pericolose per il bimbo”.

Fiat, interpellata telefonicamente, respinge le critiche. “Prima di girare lo spot abbiamo fatto tutte le verifiche necessarie, utilizzando anche le indicazioni riportate dal sito della polizia di Stato – dicono –. La sicurezza per noi è importante. Posizionando il piccolo nel senso contrario non sarebbe stato possibile quel gioco di sguardi utile a trasmettere un messaggio positivo per il futuro. Il seggiolino comunque è in regola: è di tipo 0+/1 (da 0 a 18 Kg) e ha un riduttore”. Sul sito dedicato alla campagna di sensibilizzazione promossa dall'azienda torinese a novembre, riguardo a questo seggiolino c’è scritto: “I bambini dalla nascita fino al raggiungimento di 9 kg, devono obbligatoriamente viaggiare nel senso contrario a quello di marcia”. E poi: “È consigliabile, da un punto di vista della sicurezza, mantenere la posizione contraria al senso di marcia fino al raggiungimento dei 13 kg di peso”.

Su internet lo spot è al centro di discussioni. Qualcuno lo giudica coinvolgente e romantico. Altri un po’ retorico, sdolcinato e ipocrita. Nessuno, però, si è ancora accorto della probabile imprecisione. Come invece era successo nel 2007. Quando Gigi Buffon, testimonial del Fiorino, “lavorava” in un cantiere senza protezioni.
Le pubblicità della Fiat sono sempre molto commentate sui forum. L’azienda le cura con particolare attenzione. A volte sceglie la simpatia, ad esempio della nazionale giamaicana di bob. Spesso punta sull’orgoglio di essere italiani, con testimonial del nostro mondo dello spettacolo e colonne sonore di cantautori nostrani. Nel 2007 fu Sergio Marchionne in persona ad ideare e scrivere lo spot per la nuova 500.

I pubblicitari, l’agenzia Leo Burnett è la stessa della clip con Buffon, potrebbero essere inciampati ancora. Fabbrica Italia, ad ogni passaggio in tv, arriva a milioni di persone. Senza contare chi riguarda il video sul web. Anche se il piccolo fosse sopra il limite fissato per legge, forse, sarebbe stato opportuno posizionarlo nell’altro senso o scegliere un “attore” più grande. Per evitare il rischio di trasmettere un messaggio equivocabile. Il tema della sicurezza dei piccoli viaggiatori è molto delicato e non consente ambiguità. Meno della metà dei bambini viaggia in modo sicuro. Le statistiche mostrano che, nella maggior parte dei casi, i bebè morti negli incidenti stradali non erano posizionati in modo corretto. “Il 70% degli infanti viene trasportato senza alcuna protezione – rivela uno studio dell’Asaps, l’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale –. L’uso corretto e regolare dei dispositivi di sicurezza può far diminuire il rischio di morte del 70% sotto l’anno di vita e del 47% tra 1 e 4 anni. Il 24,5% dei traumi non fatali in età pediatrica potrebbe essere prevenuto se tutti i bambini fossero correttamente allacciati”. L’Istat nel 2008 ha contato 86 decessi under 14. Ai quali bisogna aggiungere 12.423 feriti, molti segnati a vita da invalidità permanenti.

Il papà nello spot rischia una sanzione amministrativa da 74 a 299 euro e cinque punti in meno sulla patente. Il piccolo molto di più. È anche garantendo e trasmettendo loro importanti regole di sicurezza che, come dice alla fine lo spot, “gli italiani di domani” saranno “orgogliosi di quelli di oggi”.

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