Così Andrea Camilleri a SKY.IT. E per il "reading dei libri sulla libertà", promosso dal 31 maggio al 6 giugno in tutta Italia da diversi editori, lo scrittore prepara l'appello agli studenti che Concetto Marchesi rivolse nel '43 all’Ateneo di Padova
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di Filippo Maria Battaglia
“Ho scelto di leggere l'appello agli studenti che Concetto Marchesi rivolse nel '43 all’Ateneo di Padova. Considerando le differenze storiche, ritengo rimandi un vivissimo e attualissimo messaggio di resistenza in nome della libertà”.
Lo scrittore Andrea Camilleri è netto: questo disegno di legge sulle intercettazioni non gli piace affatto.
Per questo, ha deciso di partecipare al reading dei libri sulla libertà, promosso da librai e dalla gran parte dei più noti editori italiani (tra gli altri, Rcs, Gems, Sellerio, Donzelli, il Saggiatore) nella settimana dal 31 maggio al 6 giugno.
In più di cinquanta librerie italiane, decine di scrittori e intellettuali leggeranno brani di classici e contemporanei sulla libertà. Oltre a Camilleri, interverranno, tra gli altri, Corrado Augias, Gianrico Carofiglio, Giovanni Sartori, Stefano Rodotà e Marco Travaglio
“Di questo disegno di legge – dice Camilleri a Sky.it - non esiste una parte che mi piace di meno o qualcosa che salverei. Le intercettazioni servono alle indagini ed è stato ampiamente dimostrata la loro necessità. Considero altrettanto necessario fa conoscere agli elettori le intercettazioni che rivelano in grado di corruzione di una società”.
E se gli si chiede come avrebbe reagito, lui, Montalbano, il commissario più noto d’Italia nato proprio dalla penna dello scrittore di Porto Empedocle, Camilleri non ha alcun dubbio: “Ne avrebbe detto tutto il male possibile. Per lui si tratta di una legge impossibile da concepire”.
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