E' Maria Vittoria Longhitano la prima presbitera del bel Paese. Di confessione vetero-cattolica, la 35enne siciliana ha ricevuto l'imposizione delle mani dal vescovo Fritz-René Müller nella chiesa di "All Saints" a Roma
Svolta epocale in Italia per l'ordinazione della prima donna prete anche se, a scanso d'equivoci, è doveroso subito aggiungere che il primato non è stato raggiunto dalla Chiesa cattolica. La 35enne siciliana Maria Vittoria Longhitano è stata, infatti, ordinata presbitera dal vescovo vetero-cattolico Fritz-René Müller, delegato della Conferenza episcopale internazionale dell'Unione di Utrecht per il nostro Paese. Com'è noto, i vetero-cattolici si staccarono dalla comunione con Roma all'indomani della promulgazione dogmatica dell'infallibilità pontificia, che Pio IX effettuò nel 1870 durante il Concilio Vaticano I. Essi, secondo quanto riportato dal sito ufficiale www.veterocattolici.it, si considerano dunque "cattolici che giuridicamente non dipendono dal Vaticano".
Il rito d'ordinazione s'è svolto a Roma nella chiesa anglicana di "All Saints", ubicata a quattro passi da piazza di Spagna. Nell'omelia il vescovo Müller ha definito l'ordinazione della Longhitano "un atto di coraggio che rompe schemi millenari". Dopo l'imposizione delle mani e la preghiera d'ordinazione, un lungo applauso dei presenti ha accolto la neo-presbitera, che a Milano, come ricordato dal vescovo Müller "si è distinta per la sua attenzione ai malati, ai bisognosi e ai bambini". E' prevedibile che l'atto odierno provocherà inevitabili tensioni nell'ambito del dialogo ecumenico tra vetero-cattolici e Chiesa romana, che sulla questione dell'ordinazione presbiterale delle donne ha ribadito la sua posizione negativa nella Lettera Apostolica Ordinatio sacerdotalis di Giovanni Paolo II.
Il rito d'ordinazione s'è svolto a Roma nella chiesa anglicana di "All Saints", ubicata a quattro passi da piazza di Spagna. Nell'omelia il vescovo Müller ha definito l'ordinazione della Longhitano "un atto di coraggio che rompe schemi millenari". Dopo l'imposizione delle mani e la preghiera d'ordinazione, un lungo applauso dei presenti ha accolto la neo-presbitera, che a Milano, come ricordato dal vescovo Müller "si è distinta per la sua attenzione ai malati, ai bisognosi e ai bambini". E' prevedibile che l'atto odierno provocherà inevitabili tensioni nell'ambito del dialogo ecumenico tra vetero-cattolici e Chiesa romana, che sulla questione dell'ordinazione presbiterale delle donne ha ribadito la sua posizione negativa nella Lettera Apostolica Ordinatio sacerdotalis di Giovanni Paolo II.