Il pm di Perugia si è riservato di decidere sulla richiesta del carcere nei confronti del commercialista Stefano Gazzani e dell'ex commissario dei mondiali di nuoto Claudio Rinaldi. Sono accusati di associazione a delinquere abuso d'ufficio e riciclaggio
Il tribunale del riesame di Perugia si è riservato di decidere in merito alla richiesta di applicazione della misura cautelare nei confronti del commercialista Stefano Gazzani e dell'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi. Davanti al tribunale si è svolta stamani l'udienza per esaminare il ricorso della procura contro la decisione del gip di non concedere la misura cautelare nei confronti dei due coinvolti nell'inchiesta sui "grandi appalti" e sugli affari della "cricca" di Anemone e Balducci.
Rinaldi e Gazzani sono accusati di associazione a delinquere abuso d'ufficio e riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta perugina. I magistrati hanno anche ribadito la richiesta che venga riconosciuta la competenza della procura perugina. Contro l'applicazione della misura cautelare si sono invece espressi i difensori degli indagati.
Intanto Angelo Zampolini, l’architetto che consegnò al ministro Claudio Scajola gli 80 assegni circolari messi a disposizione dal costruttore Diego Anemone per l’acquisto dell’appartamento al Colosseo, ha deciso di collaborare dunque non deve essere arrestato. I pubblici ministeri rinunciano alla richiesta di custodia cautelare.
Rinaldi e Gazzani sono accusati di associazione a delinquere abuso d'ufficio e riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta perugina. I magistrati hanno anche ribadito la richiesta che venga riconosciuta la competenza della procura perugina. Contro l'applicazione della misura cautelare si sono invece espressi i difensori degli indagati.
Intanto Angelo Zampolini, l’architetto che consegnò al ministro Claudio Scajola gli 80 assegni circolari messi a disposizione dal costruttore Diego Anemone per l’acquisto dell’appartamento al Colosseo, ha deciso di collaborare dunque non deve essere arrestato. I pubblici ministeri rinunciano alla richiesta di custodia cautelare.