Cucchi, i medici: “Lo zucchero non lo avrebbe salvato”

Cronaca
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Lo ha detto il presidente dell’Ordine di Roma. Ma ha assicurato: “Se saranno accertate le responsabilità dei dottori coinvolti nel caso saremo inflessibili”. Per martedì è stato convocato un consiglio straordinario d’urgenza

Il caso Cucchi sarà al centro del Consiglio straordinario dell'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma convocato d'urgenza per domani sera da Mario Falconi, presidente dell'Ordine, "sulla base delle ultime notizie fornite dai mezzi di informazione e di quelle acquisite direttamente dai medici coinvolti nel caso, ascoltati nei giorni scorsi presso la sede dell'Ordine".

"L'Ordine di Roma - ribadisce lo stesso Falconi – sarà inflessibile se saranno accertate le responsabilità che al momento vengono addebitate ad alcuni nostri iscritti che erano in servizio presso l'ospedale in cui è deceduto Cucchi ma chiediamo che la stessa inflessibilità sia rivolta anche verso quei soggetti che in questa triste e incivile vicenda hanno commesso abusi e non soltanto leggerezze. Camici bianchi o divise, non ci possono essere aree di impunità o tolleranza quando viene umiliata e persa una vita da parte di chi ha il dovere di proteggerla".

Per il presidente dell'Ordine capitolino "è privo di valenza scientifica far credere all'opinione pubblica che lo sfortunato Cucchi poteva essere salvato con un semplice bicchiere di acqua e zucchero. Sostenere questa tesi significa accreditare l'idea di dirigenti ospedalieri, medici e infermieri totalmente incompetenti o peggio indifferenti, al limite del sadismo. Per quanto riguarda la nostra categoria, non ci stiamo a prenderci colpe e cause che ci vengono scaricate addosso forse per alleggerire altre spalle da questo pesante carico di accuse".

"L'opinione pubblica e la famiglia di Stefano Cucchi - promette Falconi - sappiano che, in ogni caso, se saranno accertate omissioni di cura o falsificazioni di certificazioni, anche se indotte o peggio imposte, prenderemo provvedimenti esemplari. In uno stato di diritto tutti dovremmo avere massima fiducia nella magistratura ed evitare frettolosi processi mediatici o dichiarazioni inopportune, soprattutto da parte di persone istituzionalmente coinvolte nella vicenda giudiziaria. L'accertamento della verità non può che essere conseguito con un rigoroso iter processuale".

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