Chiesa cattolica, vocazioni a portata di click

Cronaca
L'home page del sito americano dedicato alle vocazioni
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Per reagire al calo delle chiamate gli episcopati si affidano al web. Siti e social network per reclutare preti. “Abitiamo senza paura il nuovo continente”, dice mons. Giuliodori presentando il convegno Testimoni digitali, a Roma fino al 24 aprile

di Valeria Valeriano

La chiamata di Dio sulla via di Damasco? Superata. Il fascio di luce o la voce interiore che invitano a convertirsi? Poco frequenti. Oggi l’illuminazione potrebbe arrivare anche attraverso internet. E la chiesa cattolica, per reagire alla crisi delle vocazioni, cerca di adeguarsi.

“Internet è per noi una nuova sfida da affrontare – ha detto mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione cultura e comunicazioni sociali della Cei, su Avvenire –. Occorre abitare senza paura il continente digitale per far risuonare anche in questo contesto la proposta del Vangelo”. Il convegno Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale, a Roma fino al 24 aprile, dimostra la “vivacità della fede cristiana anche in questo nuovo mondo”. L’appuntamento, che ha un suo sito, potrà essere seguito in diretta su Twitter, YouTube e Facebook.

Anche l’episcopato statunitense ha pensato ad un sito web. Si chiama For-YourVocation.org e partirà il 25 aprile. Proprio nella domenica del Buon Pastore, in cui si celebra la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. L’obiettivo è quello di aiutare le persone, soprattutto i giovani, a riconoscere la chiamata di Dio e a rispondere. Informazioni e supporto verranno offerti anche ad insegnanti, genitori e catechisti. Nella pagina troveranno spazio video con testimonianze di sacerdoti e dei loro famigliari. Per sensibilizzare tutta la comunità sull’importanza delle vocazioni. In autunno il sito sarà disponibile anche in spagnolo.

La chiesa cattolica francese si spinge oltre. Non solo una pagina web, ma una campagna nazionale di comunicazione per reclutare nuovi preti. “Vogliamo mostrare quale sia la missione del sacerdote e ricordare che la maggioranza di loro svolge il ministero in modo ineccepibile”, dice monsignor Bernard Podvin, portavoce dei vescovi francesi, riferendosi ai casi dei preti pedofili. La campagna si intitola Et pourquoi pas moi? (E perché non io?) e durerà fino al 5 maggio. Prevede volantini, brochure e pubblicità sui quotidiani. Oltre al sito, etpourquoipasmoi.org, è nata anche una pagina Facebook. Lo slogan del profilo è “Gesù è il mio boss”. Un capo che, negli ultimi tempi, in Francia recluta solo un centinaio di giovani all’anno.

Anche in Italia il cammino verso Dio passa dalla rete. Il centro nazionale vocazioni ha un sito con tutte le tappe da seguire. Ma una delle pagine più cliccate, per risolvere dubbi e ricevere consigli, è vocazione.org. “Caro padre Giuseppe, ho 16 anni e mi chiedevo se mi puoi aiutare a capire se veramente la vocazione che sento è una chiamata per diventare un sacerdote”, scrive Gregorio. “Mi sento chiamato a mettere in discussione la mia vita, ma nello stesso tempo mi chiedo se ne ho il coraggio”, confida Alberto, 25 anni.

Riuscirà internet ad incrementare le illuminazioni? Secondo l’ultimo Annuario statistico della chiesa cattolica, i sacerdoti diocesani e religiosi sono aumentati nel mondo ma diminuiti in Europa. I dati si riferiscono al 2008: 409.166 contro i 408.024 del 2007 e i 405.178 del 2000. Il numero dei candidati al sacerdozio è aumentato in Africa e in Oceania, è rimasto stabile in America ed è sceso (-4,3%) nel vecchio continente.

“Non abbiate timore d’utilizzare i nuovi strumenti del mondo digitale”, invitava Benedetto XVI il 16 maggio dell’anno scorso, nella giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Qualche giorno dopo fu presentato Pope2you: un miniportale per avvicinare il Pontefice ai giovani. Dalla pagina si può anche accedere al canale YouTube del Vaticano e alle applicazioni dedicate all’iPhone e a Facebook. Quest’anno è arrivato pure l’account su Twitter.

Molti, all’interno della Chiesa, hanno seguito l’esempio del Papa. Tante parrocchie hanno una connessione e un sito web. I preti usano sempre più internet per informarsi e scrivere le omelie. Per assicurarsi le preghiere delle suore, talvolta, basta mandare una mail. Come succede nel convento Giardino di Maria di Appiano, in Trentino Alto Adige. Si accede al sito della diocesi di Bolzano e Bressanone, si clicca sulla foto delle monache cistercensi e si spedisce l’intenzione. La badessa leggerà le mail alle sorelle nei momenti di preghiera quotidiani. Poi verranno appese in una bacheca. Il contatto con Dio, per fedeli e religiosi, è sempre più a portata di click.

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