Nube di cenere: prove di volo sui cieli italiani
CronacaE' rientrato all'aeroporto di Ciampino il Cessna Citation 2 comandato da un dirigente dell'Enav che ha effettuato un volo di ricognizione sul nord Italia per verificare l'impatto delle cenere a varie quote. Dalle prime ispezioni non si registrano anomalie
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Dopo che ieri Lufthansa e Klm erano state autorizzate ad effettuare voli di ricognizione senza passeggeri per verificare l'impatto della nube di cenere alle varie quote, questa mattina L’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha autorizzato l’Enav (Azienda italiana per l’Assistenza al Volo) a fare altrettanto per controllare direttamente lo stato delle aerovie italiane interessate dalla nube vulcanica proveniente dall’Islanda.
Il volo è stato effettuato da un velivolo Cessna Citation 2 del Reparto Radiomisure dell’Enav, con equipaggio comandato dallo stesso Dirigente Operazioni Volo dell’azienda.
Il velivolo è rientrato intorno alle 15.30 all'aeroporto di Ciampino ed è ora ricoverato in un hangar dello scalo romano dove sarà attentamente ispezionato: i motori verranno sbancati ed analizzati per verificare il loro stato di usura e l'eventuale presenza di particelle della nube vulcanica, anche nell'olio del motore.
Dalle prime indicazioni, ancora parziali, il volo ricognitivo non avrebbe registrato nessun problema. "Durante il test non è stato segnalato nessun tipo di anomalia visiva e strumentale rilevata dai piloti. Ad un'analisi esterna, anche l'aeroplano non mostra nessun tipo di indicazione. Non ci sono danni né graffi sui vetri”, ha dichiarato Massimo Garbini, direttore generale dell'Enav. "Adesso – ha detto – i tecnici analizzeranno i motori e le parti meccaniche. L'augurio è di poter avere i risultati definitivi entro domani mattina. Se ci fosse stata cenere vulcanica in quantità importante, comunque, si sarebbero alzate le temperature dei motori". Anche se i test andassero bene, ha concluso Garbini, i risultati non influirebbero sulle tempistiche di riapertura degli aeroporti.
La rotta della missione disposta dall’Enac prevedeva il decollo dell’aereo Enav da Ciampino nella mattinata, la prosecuzione del velivolo sulla rotta Bolsena-Ferrara, con stabilizzazione a varie quote ed un avvicinamento all’aeroporto di Venezia Tessera; da qui l’aereo Enav ha riattaccato direttamente per svolgere quindi un avvicinamento a Milano Linate, da dove, ugualmente senza atterrare, ha effettuato il rientro a Ciampino attraversando a varie quote lo spazio aereo italiano lungo la direttrice Pisa-Grosseto.
Il Presidente dell’Enac, Vito Riggio, ha inoltre chiesto al Capo del Dipartimento per la Protezione Civile, Guido Bertolaso, di poter disporre prima possibile - attraverso l’Istituto Italiano di Vulcanologia - di appositi sensori in grado di rilevare e misurare la presenza di ceneri vulcaniche in quota, non rilevabili via radar. Ciò al fine di raccogliere al più presto ulteriori dati ed elementi di analisi da poter affiancare a quelli del bollettino europeo ed ai modelli matematici forniti a livello comunitario da Eurocontrol.
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Il velivolo è rientrato intorno alle 15.30 all'aeroporto di Ciampino ed è ora ricoverato in un hangar dello scalo romano dove sarà attentamente ispezionato: i motori verranno sbancati ed analizzati per verificare il loro stato di usura e l'eventuale presenza di particelle della nube vulcanica, anche nell'olio del motore.
Dalle prime indicazioni, ancora parziali, il volo ricognitivo non avrebbe registrato nessun problema. "Durante il test non è stato segnalato nessun tipo di anomalia visiva e strumentale rilevata dai piloti. Ad un'analisi esterna, anche l'aeroplano non mostra nessun tipo di indicazione. Non ci sono danni né graffi sui vetri”, ha dichiarato Massimo Garbini, direttore generale dell'Enav. "Adesso – ha detto – i tecnici analizzeranno i motori e le parti meccaniche. L'augurio è di poter avere i risultati definitivi entro domani mattina. Se ci fosse stata cenere vulcanica in quantità importante, comunque, si sarebbero alzate le temperature dei motori". Anche se i test andassero bene, ha concluso Garbini, i risultati non influirebbero sulle tempistiche di riapertura degli aeroporti.
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Il Presidente dell’Enac, Vito Riggio, ha inoltre chiesto al Capo del Dipartimento per la Protezione Civile, Guido Bertolaso, di poter disporre prima possibile - attraverso l’Istituto Italiano di Vulcanologia - di appositi sensori in grado di rilevare e misurare la presenza di ceneri vulcaniche in quota, non rilevabili via radar. Ciò al fine di raccogliere al più presto ulteriori dati ed elementi di analisi da poter affiancare a quelli del bollettino europeo ed ai modelli matematici forniti a livello comunitario da Eurocontrol.
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