Il carabiniere, già coinvolto nel presunto ricatto ai danni di Marrazzo, è accusato di aver venduto a Gianguarino Cafasso la dose di droga manipolata che lo avrebbe ucciso
Resta in carcere Nicola Testini, il carabiniere già coinvolto nell'inchiesta sul presunto ricatto ordito ai danni di Piero Marrazzo ed accusato anche dell' omicidio di Gianguerino Cafasso, il pusher dei viados di via Gradoli, a Roma. Lo ha deciso il tribunale del riesame presieduto da Anna Criscuolo. Testini, tramite i suoi legali, Valerio Spigarelli e Marina Lo Faro, aveva impugnato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla magistratura per l'omicidio di Capasso.
Testini ha respinto l'accusa, ma la procura di Roma ritiene invece che a provocare la morte dello spacciatore per overdose di eroina mascherata da cocaina sia stato lo stupefacente cedutogli dal carabiniere. Dopo l'udienza tenutasi oggi in Tribunale, Testini si è recato nell'ufficio del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo per essere interrogato anche alla presenza del sostituto Rodolfo Sabelli, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non è escluso a questo punto che i difensori dell'indagato decidano di ricorrere per cassazione contro l'ordinanza emessa oggi dal tribunale del riesame.
Testini ha respinto l'accusa, ma la procura di Roma ritiene invece che a provocare la morte dello spacciatore per overdose di eroina mascherata da cocaina sia stato lo stupefacente cedutogli dal carabiniere. Dopo l'udienza tenutasi oggi in Tribunale, Testini si è recato nell'ufficio del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo per essere interrogato anche alla presenza del sostituto Rodolfo Sabelli, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non è escluso a questo punto che i difensori dell'indagato decidano di ricorrere per cassazione contro l'ordinanza emessa oggi dal tribunale del riesame.