Il Cda di viale Mazzini ha deciso di acquisire la documentazione dell'inchiesta Rai-Agcom. Masi: vado avanti, mi sono sempre comportato nel pieno rispetto delle regole
Il Cda della Rai chiederà alla Procura della Repubblica di Trani di acquisire la documentazione relativa alla posizione del direttore generale Mauro Masi e del direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Un atto ritenuto necessario e preliminare prima di pensare a qualsiasi altra iniziativa che riguardi l'uno e l'altro in relazione a quanto emerso dalla pubblicazione nei giorni scorsi di intercettazioni telefoniche disposte dai magistrati di quella Procura e relative ad altre vicende che in avvio esulavano del tutto dal capitolo Rai.
E' quanto venuto fuori dalla lunghissima riunione del Cda di viale Mazzini. Solo dopo aver acquisito questa documentazione si valuterà se procedere o meno ad una fase di 'audit' interna, ovvero sentire il direttore generale e il direttore della principale testata in merito alle affermazioni fatte nel corso di conversazioni telefoniche intercettate e raccoglierne le spiegazioni.
Nessuna ipotesi dunque di dimissioni di Masi, come invece avevano richiesto i consiglieri di opposizione Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. Al contrario, sembra essere passata la linea del presidente Paolo Garimberti, improntata alla cautela e all'esigenza, innanzi tutto, di chiarezza prima di assumere o sollecitare decisioni.
Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, coinvolto nelle intercettazioni dell'inchiesta di Trani, in un lungo intervento durato oltre un'ora ha ribadito che andrà avanti. "Per me - ha detto il dg - contano gli atti e i fatti aziendali. Mi sono sempre comportato nel pieno rispetto delle regole. Ho mandato in onda tutte le trasmissioni cercando soltanto di garantire la loro conformita' alle normative vigenti".
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E' quanto venuto fuori dalla lunghissima riunione del Cda di viale Mazzini. Solo dopo aver acquisito questa documentazione si valuterà se procedere o meno ad una fase di 'audit' interna, ovvero sentire il direttore generale e il direttore della principale testata in merito alle affermazioni fatte nel corso di conversazioni telefoniche intercettate e raccoglierne le spiegazioni.
Nessuna ipotesi dunque di dimissioni di Masi, come invece avevano richiesto i consiglieri di opposizione Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. Al contrario, sembra essere passata la linea del presidente Paolo Garimberti, improntata alla cautela e all'esigenza, innanzi tutto, di chiarezza prima di assumere o sollecitare decisioni.
Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, coinvolto nelle intercettazioni dell'inchiesta di Trani, in un lungo intervento durato oltre un'ora ha ribadito che andrà avanti. "Per me - ha detto il dg - contano gli atti e i fatti aziendali. Mi sono sempre comportato nel pieno rispetto delle regole. Ho mandato in onda tutte le trasmissioni cercando soltanto di garantire la loro conformita' alle normative vigenti".
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