G8 Genova, violenze Bolzaneto: tutti condannati in Appello
CronacaI 44 imputati ritenuti colpevoli delle violenze commesse sui manifestanti nella caserma di Bolzaneto. Reati per lo più prescritti, ma dovranno risarcire le vittime. Per sette di loro pene comprese tra uno e tre anni
Ribaltata in Appello la sentenza di primo grado per i 44 imputati delle violenze commesse sui manifestanti nella caserma di Bolzaneto nel luglio del 2001 a margine del G8 di Genova. I giudici della Corte d'Appello (presieduta da Maria Rosaria D'Angelo) hanno considerato tutti gli imputati responsabili civilmente per i reati per cui erano stati assolti in primo grado. Nella maggior parte dei casi i reati risultano prescritti ma, avendo riconosciuto la colpevolezza degli imputati, la Corte li ha condannati a risarcire le parti. La sentenza di secondo grado è giunta dopo oltre 11 ore di camera di consiglio.
Sette imputati sono stati condannati anche penalmente a pene comprese fra uno e tre anni: l'assistente capo della Polizia di stato Massimo Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi), gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e il medico Sonia Sciandra (2 anni e 2 mesi). Pene confermate a 1 anno per gli ispettori della Polizia di Stato Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi, che avevano rinunciato alla prescrizione.
In primo grado furono 15 gli imputati condannati a complessivi 23 anni e 9 mesi di reclusione mentre furono 30 le assoluzioni. I pm avevano chiesto condanne nei confronti di 44 imputati per oltre 76 anni di carcere con pene variabili da sei mesi a cinque anni e 8 mesi e una sola assoluzione.
"Ritengo che si debba esprimere soddisfazione. Sono stati condannati tutti, anche quelli che erano stati assolti in primo grado e quindi si è affermata la la loro responsabilità". Lo hanno detto Heidi e Giuliano Giuliani, i genitori di Carlo, ucciso nel luglio del 2001 in piazza Alimonda durante il G8 di Genova.
"Si trattava di reati - hanno aggiunto - che prevedevano un certo numero di condanne. E' intervenuta la prescrizione e quindi non c'è carcerazione o sconto della pena. Tutti quanti, però, dovranno corrispondere risarcimenti civili alle parti offese, a chi, a Bolzaneto, ha subito violenze fisiche e morali. Finalmente si può dire che una sentenza positiva è arrivata sui fatti di Genova. Attendiamo le altre".
“Dopo nove anni abbiamo almeno una verità su Bolzaneto. La prescrizione dopo un processo cosiì lungo non cancella il senso di una sentenza che riconosce le violenze e gli abusi gravissimi commessi nel 2001 contro tanti ragazzi inermi e che corregge una sentenza di primo grado che a molti era apparsa troppo flebile e inadeguata agli eventi accaduti": così Emanuele Fiano, presidente del Forum Sicurezza del Pd. "E' stata una brutta pagina per il Paese - aggiunge – e oggi abbiamo almeno una verità”. "E' una vergogna. Questa non è giustizia". Lo ha urlato l'ispettore della Polizia di Stato Mario Turco, uno degli imputati nel processo di secondo grado per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001 a Genova, alla fine della lettura della sentenza. “Hanno messo tutti nel calderone - ha continuato Turco fuori dall'aula - senza considerare le singole posizioni che erano ben distinte e identificabili nel processo". Turco non ha nascosto le lacrime dopo la conferma della condanna ad un anno di reclusione. "E' vergognoso - ha aggiunto - Abbiamo rinunciato alla prescrizione forti della nostra innocenza e alla fine paghiamo per tutti".
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Sette imputati sono stati condannati anche penalmente a pene comprese fra uno e tre anni: l'assistente capo della Polizia di stato Massimo Luigi Pigozzi (3 anni e 2 mesi), gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (1 anno) e il medico Sonia Sciandra (2 anni e 2 mesi). Pene confermate a 1 anno per gli ispettori della Polizia di Stato Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi, che avevano rinunciato alla prescrizione.
In primo grado furono 15 gli imputati condannati a complessivi 23 anni e 9 mesi di reclusione mentre furono 30 le assoluzioni. I pm avevano chiesto condanne nei confronti di 44 imputati per oltre 76 anni di carcere con pene variabili da sei mesi a cinque anni e 8 mesi e una sola assoluzione.
"Ritengo che si debba esprimere soddisfazione. Sono stati condannati tutti, anche quelli che erano stati assolti in primo grado e quindi si è affermata la la loro responsabilità". Lo hanno detto Heidi e Giuliano Giuliani, i genitori di Carlo, ucciso nel luglio del 2001 in piazza Alimonda durante il G8 di Genova.
"Si trattava di reati - hanno aggiunto - che prevedevano un certo numero di condanne. E' intervenuta la prescrizione e quindi non c'è carcerazione o sconto della pena. Tutti quanti, però, dovranno corrispondere risarcimenti civili alle parti offese, a chi, a Bolzaneto, ha subito violenze fisiche e morali. Finalmente si può dire che una sentenza positiva è arrivata sui fatti di Genova. Attendiamo le altre".
“Dopo nove anni abbiamo almeno una verità su Bolzaneto. La prescrizione dopo un processo cosiì lungo non cancella il senso di una sentenza che riconosce le violenze e gli abusi gravissimi commessi nel 2001 contro tanti ragazzi inermi e che corregge una sentenza di primo grado che a molti era apparsa troppo flebile e inadeguata agli eventi accaduti": così Emanuele Fiano, presidente del Forum Sicurezza del Pd. "E' stata una brutta pagina per il Paese - aggiunge – e oggi abbiamo almeno una verità”. "E' una vergogna. Questa non è giustizia". Lo ha urlato l'ispettore della Polizia di Stato Mario Turco, uno degli imputati nel processo di secondo grado per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001 a Genova, alla fine della lettura della sentenza. “Hanno messo tutti nel calderone - ha continuato Turco fuori dall'aula - senza considerare le singole posizioni che erano ben distinte e identificabili nel processo". Turco non ha nascosto le lacrime dopo la conferma della condanna ad un anno di reclusione. "E' vergognoso - ha aggiunto - Abbiamo rinunciato alla prescrizione forti della nostra innocenza e alla fine paghiamo per tutti".
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