Altri tre ragazzi di origine egiziana sono stati fermati dai carabinieri per gli scontri che si sono verificati a Milano sabato scorso. I fermi sono stati effettuati in seguito all’esame di foto e filmati delle devastazioni, ed eseguiti dai carabinieri
LA PHOTOGALLERY degli scontri
Tre cittadini egiziani di 19, 20 e 22 anni, gli ultimi due irregolari in Italia, sono stati posti in stato di fermo intorno alle 23 di ieri dai carabinieri del Nucleo informativo con l'accusa di devastazione e saccheggio, in relazione agli incidenti avvenuti in via Padova a Milano sabato scorso in seguito all'omicidio di un loro connazionale 19enne. I fermati sono stati tutti rintracciati nel quartiere teatro degli scontri.
Con questi tre fermi sale a nove il numero di cittadini egiziani fermati dalla Digos e dai carabinieri per gli incidenti del 13 febbraio scorso. I fermati sono stati individuati dallo studio delle fotografie e dei filmati che hanno immortalato gli autori delle devastazioni.
Un commento lucido e severo sui fatti di via Padova è apparso oggi sul giornale on line della Diocesi ambrosiana. L'editoriale non firmato è riconducibile all'Arcivescovo Dionigi Tettamanzi. L'ennesimo episodio di violenza avvenuto sabato sera in via Padova a Milano, che ha portato alla morte di un giovane egiziano, è per il Cardinale espressione dello stato di degrado in cui versa il quartiere e l'intera città: Via Padova è un “lembo di città non governato, abbandonato alla prepotenza, un triste gioco politico di parte nel quale i problemi vengono puntualmente sacrificati sull’altare della ricerca del consenso elettorale”.
Fa eco all’Arcivescovo, Mahmoud Asfa, l'imam della moschea milanese di via Padova: “La Casa della Cultura Islamica auspica che le autorità non isolino via Padova dopo questo deplorevole fatto e chiede che siano più presenti non solamente con le forze dell'ordine".
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