Nelle intercettazioni dell'inchiesta di Firenze che vede tra gli indagati anche Guido Bertolaso emerge il "cinismo", come lo definisce il gip, di personaggi che a pochi giorni dal terremoto dell'Aquila pensano a come speculare sugli appalti
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BERTOLASO, L'EROE DEI DUE MONDI: LA FOTOSTORY
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Visto che "non c'è un terremoto al giorno... bisogna partire in quarta".
L'inchiesta di Firenze sul G8, che tra gli altri ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, lambisce anche L'Aquila con la tragedia del 6 aprile.
Nelle intercettazioni allegate alle richieste di arresto nell'ambito delle indagini emerge anche il "cinismo", come lo definisce il gip, di personaggi che a pochi giorni dal terremoto che ha scosso l'Abruzzo pensano a come speculare sugli appalti e si sentono degli imprenditori confessare che "...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto".
Il terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo "ha suscitato gli appetiti di personaggi privi di scrupoli".
E' quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L'11 aprile 2009, scrive il gip, Angelo Balducci chiama l'imprenditore Diego Anemone e parla con lui del futuro del figlio Filippo, 30enne ("questo non c'ha manco un posto da usciere, tanto per essere chiari"), chiedendogli aiuto in cambio dell'interessamento affinché le imprese di Anemone vengano inserite nei lavori post terremoto. Una telefonata "importante perché fa intendere il cinismo dei due che a pochissimi giorni dal tragico sisma dell'Abruzzo non esitano a programmare speculazioni in sede di ricostruzione".
Cinismo che "si ricava anche da altre conversazioni che, pur non riguardando direttamente gli odierni indagati, danno tuttavia un quadro veramente inquietante circa la realtà degli appalti pubblici in Italia".
Sono le 15,34 dello stesso 6 aprile quando l'imprenditore Pierfrancesco Gagliardi chiama il cognato Francesco De Vito Piscicelli.
Questa la trascrizione integrale della conversazione:
- PISCICELLI: ... sì
- GAGLIARDI:..oh ma alla Ferratella occupati di 'sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito... Non è che c'é un terremoto al giorno
- PISCICELLI:... no...lo so (ride)
- GAGLIARDI:... così per dire per carità.. poveracci
- PISCICELLI:... va buo'...ciao
- GAGLIARDI:... o no?
- PISCICELLI:.. eh certo ... Io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro al letto
- GAGLIARDI:... io pure... va buo'... Ciao.
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Nelle intercettazioni allegate alle richieste di arresto nell'ambito delle indagini emerge anche il "cinismo", come lo definisce il gip, di personaggi che a pochi giorni dal terremoto che ha scosso l'Abruzzo pensano a come speculare sugli appalti e si sentono degli imprenditori confessare che "...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto".
Il terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo "ha suscitato gli appetiti di personaggi privi di scrupoli".
E' quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L'11 aprile 2009, scrive il gip, Angelo Balducci chiama l'imprenditore Diego Anemone e parla con lui del futuro del figlio Filippo, 30enne ("questo non c'ha manco un posto da usciere, tanto per essere chiari"), chiedendogli aiuto in cambio dell'interessamento affinché le imprese di Anemone vengano inserite nei lavori post terremoto. Una telefonata "importante perché fa intendere il cinismo dei due che a pochissimi giorni dal tragico sisma dell'Abruzzo non esitano a programmare speculazioni in sede di ricostruzione".
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- PISCICELLI:.. eh certo ... Io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro al letto
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