I carabinieri della città piemontese hanno eseguito 22 arresti nei confronti di una banda italo-marocchina, dedita alla falsificazione e allo smercio di permessi di soggiorno fasulli
I carabinieri di Cuneo hanno eseguito 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone (2 italiane e 20 straniere, per lo più di origine marocchina ) ritenute responsabili di falso, truffa ai danni dello Stato ed atti diretti a procurare l'ingresso ed il soggiorno illegali nel territorio italiano di cittadini extracomunitari. Sono interessate le province di Cuneo, Asti, Savona e Siracusa.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Mondovì, sono durate sei mesi, durante i quali i Carabinieri hanno fatto luce sull' attività illecita di due imprenditori (uno italiano l' altro marocchino ) che in provincia di Cuneo, a partire dal 2003 e col concorso di un consulente del lavoro (italiano ) nonché di numerosi altri soggetti quasi tutti di origine marocchina, riuscivano ad aggirare la normativa sull' ingresso ed il soggiorno nel territorio italiano, di numerosi nord africani.
Erano riusciti a predisporre documenti attestanti inesistenti rapporti di lavoro con ditte locali e disponibilità alloggiative, "vendendo di fatto" permessi di soggiorno (o loro rinnovi) per la cifra di due-tremila euro. Una volta ottenuti i titoli, gli stranieri si disperdevano sull'intero territorio nazionale. Acquisiti inoltre elementi in base ai quali ritenere che alcuni degli indagati fossero intenzionati a fruire dell' indennità di disoccupazione senza averne titolo , provvedendo a regolarizzare illecitamente badanti e colf. Circa un centinaio i casi finiti sotto la lente di ingrandimento dei Carabinieri, che stanno esaminando la copiosa documentazione sequestrata presso abitazioni ed uffici degli indagati.
Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Mondovì, sono durate sei mesi, durante i quali i Carabinieri hanno fatto luce sull' attività illecita di due imprenditori (uno italiano l' altro marocchino ) che in provincia di Cuneo, a partire dal 2003 e col concorso di un consulente del lavoro (italiano ) nonché di numerosi altri soggetti quasi tutti di origine marocchina, riuscivano ad aggirare la normativa sull' ingresso ed il soggiorno nel territorio italiano, di numerosi nord africani.
Erano riusciti a predisporre documenti attestanti inesistenti rapporti di lavoro con ditte locali e disponibilità alloggiative, "vendendo di fatto" permessi di soggiorno (o loro rinnovi) per la cifra di due-tremila euro. Una volta ottenuti i titoli, gli stranieri si disperdevano sull'intero territorio nazionale. Acquisiti inoltre elementi in base ai quali ritenere che alcuni degli indagati fossero intenzionati a fruire dell' indennità di disoccupazione senza averne titolo , provvedendo a regolarizzare illecitamente badanti e colf. Circa un centinaio i casi finiti sotto la lente di ingrandimento dei Carabinieri, che stanno esaminando la copiosa documentazione sequestrata presso abitazioni ed uffici degli indagati.