A finisre in manette sono stati 4 albanesi e tre italiani, tra cui anche il titolare del bar. Per tutti l'accusa è di aver partecipato alla rissa che ha portato all'omicidio di un 38enne. Bisognerà accertare chi abbia materialmente sparato
Sono sette gli arresti eseguiti dai carabinieri di Rho in seguito alla sparatoria avvenuta domenica notte nel locale 'Il Brigante' in via Tavecchia a Rho, alle porte di Milano. A finire in manette sono stati quattro albanesi e tre italiani, alcuni con precedenti penali, tutti accusati di aver partecipato alla lite, nata in seguito ad alcuni apprezzamenti, e alla successiva sparatoria che ha portato all'omicidio di un albanese di 38 anni, al ferimento di un suo connazionale e a quello di un italiano. A finire in manette anche il titolare del bar.
Per tutti l'accusa è di aver materialmente partecipato alla rissa, mentre è da stabilire chi abbia effettivamente sparato. Le versioni fornite dai due gruppi, cinque albanesi da una parte e altrettanti italiani dall'altra, non coincidono. Potrebbe essere il tampone effettuato a tutti gli arrestati a fornire il nome di chi ha premuto il grilletto.
I carabinieri guidati dal capitano Luca Necci hanno recuperato una delle due armi usate nella sparatoria: sul pavimento del locale sono stati trovati bossoli calibro 9 e calibro 7,65.
Una pistola calibro 9 è stata trovata nella sala d'attesa dell'ospedale di Rho, nascosta sotto un cestino. Appartiene a uno degli albanesi che ha soccorso i due connazionali, mentre l'arma che manca all'appello dovrebbe essere stata impugnata da uno dei rivali. Dopo gli arresti continua il lavoro dei militari impegnati a raccogliere le testimonianze dei clienti presenti nel locale, in tutto una cinquantina, e a visionare le immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti vicino al luogo della sparatoria.
Guarda anche:
Rho, sparatoria in un locale. Un morto e due feriti
Per tutti l'accusa è di aver materialmente partecipato alla rissa, mentre è da stabilire chi abbia effettivamente sparato. Le versioni fornite dai due gruppi, cinque albanesi da una parte e altrettanti italiani dall'altra, non coincidono. Potrebbe essere il tampone effettuato a tutti gli arrestati a fornire il nome di chi ha premuto il grilletto.
I carabinieri guidati dal capitano Luca Necci hanno recuperato una delle due armi usate nella sparatoria: sul pavimento del locale sono stati trovati bossoli calibro 9 e calibro 7,65.
Una pistola calibro 9 è stata trovata nella sala d'attesa dell'ospedale di Rho, nascosta sotto un cestino. Appartiene a uno degli albanesi che ha soccorso i due connazionali, mentre l'arma che manca all'appello dovrebbe essere stata impugnata da uno dei rivali. Dopo gli arresti continua il lavoro dei militari impegnati a raccogliere le testimonianze dei clienti presenti nel locale, in tutto una cinquantina, e a visionare le immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti vicino al luogo della sparatoria.
Guarda anche:
Rho, sparatoria in un locale. Un morto e due feriti