Dopo due giorni di scontri tra immigrati e rosarnesi torna la calma. Gli extracomunitari sono stati accompagnati nei centri di accoglienza della regione. Molti sono partiti autonomamente dalla stazione di Lamezia Terme. GUARDA LA FOTOGALLERY
LE FOTO DELLA RIVOLTA
LE FOTO DEL TRASFERIMENTO DEGLI IMMIGRATI
A bordo di pullman, con le auto proprie scortate dalle volanti della polizia, sui treni: gli immigrati che per mesi hanno lavorato negli aranceti lasciano Rosarno per sfuggire alle violenze e alle rappresaglie degli abitanti, seguite alla rivolta dei "neri" di giovedì sera. Un esodo che non è una fuga ma che ci assomiglia, con la paura di rimanere vittime di un agguato, soprattutto tra gli stranieri che vivevano nei casolari sperduti nelle campagna, che ha fatto da detonatore. Dopo quelli partiti nella notte, hanno raggiunto i centri di prima accoglienza di Crotone e Bari altri 590 immigrati.
E intanto sono iniziate questa mattina, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, le demolizioni di alcuni accampamenti occupati dagli immigrati. Le ruspe dei Vigili del fuoco sono in azione in una fabbrica abbandonata sulla via Nazionale, strada principale della cittadina. I lavori si svolgono sotto il controllo di numerosi carabinieri ed agenti di polizia ed alla presenza anche di alcune decine di cittadini del luogo. "Le demolizioni - riferisce un investigatore - andranno avanti per tutta la giornata qui ed in altri posti, ex fabbriche e casolari abbandonati, precedentemente occupati dagli extracomunitari".
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