Palermo, Filippo Graviano: non conosco Dell'Utri

Cronaca
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Il boss di Brancaccio e Cosimo Lo Nigro, esponente dello stesso clan, smentiscono Spatuzza e la trattativa con lo Stato. Il senatore del Pdl Dell'Utri: sono stanco, datemi la sentenza. LA DEPOSIZIONE DI FILIPPO GRAVIANO

Dopo la deposizione nell'aula bunker di Torino di Gaspare Spatuzza, all'udienza del processo d'appello al senatore Marcello Dell'Utri imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, e per questo condannato in primo grado a nove anni, è il giorno dei fratelli Graviano.

A Palermo, collegato in videoconferenza, Filippo Graviano smentisce le dichiarazioni di Spatuzza circa la trattativa tra Stato e mafia: "Non conosco il senatore dell'Utri e non ho mai avuti rapporti con lui" dichiara.
E da Bruxelles non si fa attendere la reazione del presidente del Consiglio Berlusconi: "E che vi devo dire? Ci sono state delle comiche". Cosi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dichiarazione di Filippo Graviano.

Nel corso dell'udienza a Palermo, Giuseppe Graviano, fratello di Filippo, ha invece deciso di non rispondere. Diversa la scelta del terzo boss, Cosimo Lo Nigro, che a sua volta ha smentito il pentito di mafia Spatuzza. 
Alla domanda del pg Antonino Gatto se sia mai stato a Campofelice di Roccella, località balneare del palermitano, il boss risponde: "Mai stato". Il pentito Spatuzza, a Torino, aveva detto alla Corte d'Appello che alla fine del 1993 lo stesso Spatuzza, Cosimo Lo Nigro e il boss mafioso Giuseppe Graviano si sarebbero incontrati a Campofelice di Roccella. In quell'occasione Graviano avrebbe parlato a Spatuzza del progetto dell'attentato allo stadio Olimpico di Roma.

La deposizione di Filippo Graviano. "Non ho mai conosciuto il senatore Dell'Utri né direttamente né indirettamente e quindi non ho mai avuto rapporti con lui". Queste le parole del boss Filippo Graviano al termine della sua deposizione rispondendo a una domanda della Corte d'Appello di Palermo.

"Da dieci anni ho messo la legalità al primo posto nella scala dei miei valori. Nel 2002 ho scritto una lettera alla Procura di Palermo in cui dicevo di essere disponibile a parlare della mia condotta" ha dichiarato il boss di Brancaccio. Graviano ha poi precisato di aver mandato nel 2002-2003 una lettera al procuratore Sergio Lari per chiedere di essere sentito. Una decisione presa, sostiene, dopo aver letto sui giornali un'intervista al magistrato che è ora procuratore capo a Caltanissetta e relativa a un'indagine che era stata avviata dal Dap su alcune missive scambiate tra i boss al 41bis tra i quali lo stesso Filippo Graviano.

Graviano, a proposito di Spatuzza, ammette di conoscerlo e di averlo incontrato nel 2001 e poi, dopo un periodo di isolamento giudiziario, nel 2003-2004. "Io ho cercato di spingerlo verso gli studi, ma sino a quando era con me non lo ha fatto".

Lo sfogo di Dell'utri. In aula oggi anche il senatore del Pdl. "Sono stanco, per la prima volta sono veramente stanco. Dopo 15 anni di processo sono stanco e non ne posso più. Perché non cercano i veri responsabili e mandanti delle stragi invece di pensare a me?" ha dichiarato.

Processo dell'Utri, il giorno dei fratelli Graviano




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