Continua la scansione dell'hard-disk del computer personale della transessuale coinvolta nell'affaire Marrazzo e trovata morta il 20 novembre scorso per asfissia da fumo. Al momento è stato recuperato il 16% del contenuto.
Sono 60 mila i file, tra visibili e cancellati, presenti nel computer di Brenda, la transessuale coinvolta nel caso Marrazzo e trovata morta il 20 novembre scorso per asfissia da fumo. I consulenti tecnici nominati dalla procura stanno completando la scansione dell'hard-disk del pc. Al momento è stato recuperato il 16% del contenuto. Al termine il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli saranno aggiornati su quanto trovato. Nel frattempo Capaldo ha compiuto un nuovo sopralluogo nell'abitazione di via due Ponti. Presto, poi, sarà risentita China, la trans che due giorni fa ha parlato di 30mila euro consegnati a Brenda da Marrazzo. Occorrerà infine attendere ancora qualche giorno prima di avere la risposta definitiva sugli esami tossicologici effettuati sulla salma di Gianguerino Cafasso, il pusher trovato morto il 12 settembre scorso in un albergo di via Salaria e coinvolto nell'affaire. Il "gigante buono", com'è stato definito dai suoi compaesani di Cicereale, che avrebbe fatto "una morte da fesso".
Guarda anche:
La morte del pusher Cafasso per finta coca
Brenda, la vicina di casa a SKY TG24: "Era minacciata"
Brenda, la transessuale coinvolta nel caso Marrazzo
Brenda, parla China: "Aveva foto compromettenti"