Fu una dose letale di eroina trattata farmacologicamente ad uccidere il pusher delle trans trovato morto il 12 settembre scorso a Roma all'hotel Romulus sulla Salaria. Intanto prosegue l'esame sul pc di Brenda
BRENDA: L'ALBUM FOTOGRAFICO
E' stata una dose letale di eroina, mischiata farmacologicamente con una sostanza in modo che assomigliasse alla cocaina, ad uccidere Gianguerino Cafasso, il pusher delle trans trovato morto il 12 settembre scorso a Roma all'hotel Romulus sulla Salaria mentre era in compagnia del trans Jennifer. La droga, secondo quanto ha raccontato Jennifer, era stata acquistata da uno spacciatore africano e Cafasso l'aveva sniffata prima di andare a dormire.
In attesa di conoscere i risultati ufficiali della consulenza tossicologica, la procura ha già appreso che la sostanza "aveva un esito rapidamente letale" per uno che, come lui, era abituato a consumare cocaina. L'eroina era in una quantità tale "da uccidere". E Cafasso sarebbe stato ingannato dalla modalità di composizione dello stupefacente e quindi morto in pochissimi minuti.
Il fascicolo sulla sua morte, che presto sarà rubricato come omicidio, contempla al momento il reato previsto dall'articolo 586 del codice penale, morte come conseguenza di altro delitto. Secondo i carabinieri, che sorpresero il 3 luglio scorso l'ex Governatore del Lazio, Piero Marrazzo, in un appartamento di via Gradoli con Natalie, Cafasso fu colui che girò e cercò di vendere ad alcune testate il video che ritrae Marrazzo alle prese con la trans Natalie.
Nel frattempo proseguono le indagini sul pc di Brenda. Sono un centinaio i file nascosti, cestinati e poi cancellati; file, che potrebbero contenere foto, immagini, nomi e che potrebbero aiutare a far luce su un caso sempre più oscuro.
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