Milano, poté uccidere ex moglie all'asilo per fax sparito

Cronaca
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Massimo Merafina avrebbe dovuto essere in carcere il 23 giugno scorso e non davanti al giardino d'infanzia in via Cova, dove aggredì e accoltellò colei che era stata sua moglie. Tutta colpa dello smarrimento del comunicato di carcerazione

Il 23 giugno scorso Massimo Merafina non sarebbe dovuto essere davanti all'asilo in via Cova, dove uccise senza pietà l'ex moglie Monica Morra. Sarebbe, invece, dovuto già essere in carcere, così come stabilito, tre giorni prima, dal giudice del Tribunale di Milano. Merafina era stato assegnato ai servizi sociali, ma sabato 20 giugno i responsabili del centro diurno avevano comunicato che l'uomo aveva abbandonato il programma terapeutico. Il conseguente ordine del Tribunale di ricondurre in carcere Merafina era stato trasmesso via fax, alle 11.28 dello stesso giorno, al commissariato di Quarto Oggiaro. Ma il fax, per un disguido, si smarrì e così Merafina poté aggredire l'ex moglie davanti all'asilo, accoltellandola a morte.

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