Resta in carcere il "re delle Bonifiche" Giuseppe Grossi. Il tribunale del Riesame ha definito l'imprenditore "principale beneficiario di un enorme sistema illecito"
"Una illecita accumulazione finanziaria da ritenersi davvero eccezionale e non comune". Lo scrivono i giudici del Riesame che hanno negato la remissione in libertà e gli arresti domiciliari a Giuseppe Grossi nell'ambito dell'inchiesta su Montecity Santa Giulia.
"Ha dimostrato di agire da vero e proprio dominus incontrastato concependo lo stesso esercizio dell'attività apparentemente lecita come indissolubilmente legato ai complessi meccanismi fraudolenti che gli hanno consentito di drenare denaro all'estero e acquisire indebitamente una disponibilità finanziaria di straordinaria entità a suo esclusivo favore a totale discapito degli enti e in totale evasione di imposta".
L'imprenditore, arrestato assieme all'ex assessore provinciale pavese Rosanna Gariboldi, moglie del deputato Pdl Giancarlo Abelli, secondo i giudici, ha fatto di quegli "schemi fraudolenti", che gli avrebbero consentito di accumulare fondi neri all'estero, il "normale corollario della sua attivita"'.
Grossi, scrivono i giudici nelle 19 pagine dell'ordinanza, ha concepito "lo stesso esercizio dell'attività apparentemente lecita (di imprenditore nel settore bonifiche, ndr) come indissolubilmente legato ai complessi meccanismi fraudolenti che gli hanno consentito, e gli consentono, di drenare all'estero" disponibilita' finanziarie "di straordinaria entità a suo esclusivo favore".
I giudici segnalano anche come l'imprenditore non si sia fermato nemmeno davanti alla "consapevolezza delle indagini dell'autorità giudiziaria" tedesca, insistendo "nell' utilizzare le medesime modalità operative" per nuovi appalti e opere di bonifica "come quelle relative a Pioltello".
"Ha dimostrato di agire da vero e proprio dominus incontrastato concependo lo stesso esercizio dell'attività apparentemente lecita come indissolubilmente legato ai complessi meccanismi fraudolenti che gli hanno consentito di drenare denaro all'estero e acquisire indebitamente una disponibilità finanziaria di straordinaria entità a suo esclusivo favore a totale discapito degli enti e in totale evasione di imposta".
L'imprenditore, arrestato assieme all'ex assessore provinciale pavese Rosanna Gariboldi, moglie del deputato Pdl Giancarlo Abelli, secondo i giudici, ha fatto di quegli "schemi fraudolenti", che gli avrebbero consentito di accumulare fondi neri all'estero, il "normale corollario della sua attivita"'.
Grossi, scrivono i giudici nelle 19 pagine dell'ordinanza, ha concepito "lo stesso esercizio dell'attività apparentemente lecita (di imprenditore nel settore bonifiche, ndr) come indissolubilmente legato ai complessi meccanismi fraudolenti che gli hanno consentito, e gli consentono, di drenare all'estero" disponibilita' finanziarie "di straordinaria entità a suo esclusivo favore".
I giudici segnalano anche come l'imprenditore non si sia fermato nemmeno davanti alla "consapevolezza delle indagini dell'autorità giudiziaria" tedesca, insistendo "nell' utilizzare le medesime modalità operative" per nuovi appalti e opere di bonifica "come quelle relative a Pioltello".