Festeggiamenti alla Questura di Palermo all'arrivo del boss mafioso Domenico Raccuglia, arrestato a Calatafìmi, nel trapanese, dopo una latitanza di 15 anni. Raccuglia era considerato il numero due di Cosa Nostra. Alfano: firmerò per il carcere duro
Era ricercato da 15 anni e inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi. Domenico Raccuglia, il boss mafioso arrestato a Calatafimi, nel Trapanese. Considerato a tutti gli effetti il numero due di Cosa Nostra, dopo Matteo Messina Denaro, Raccuglia, detto il "veterinario", è anche l'ex "delfino" del boss Giovanni Brusca, ed è stato già condannato a tre ergastoli: uno per l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido per vendetta contro il padre collaboratore di giustizia. Scene di festa al suo arrivo in questura sia tra i cittadini che tra le forze dell'ordine.
"Firmerò immediatamente il 41 bis per Raccuglia non appena riceverò il carteggio". Queste le parole del ministro della Giustizia Angelino Alfano, oggi a Palermo, commentando l'arresto del boss di Cosa nostra Domenico Raccuglia. "Mi sono congratulato con grande trasporto col capo della polizia Manganelli per questo arresto e ringrazio anche la magistratura per il lavoro svolto. Nei 18 mesi di attività di governo è grandissimo il numero di boss arrestati", ha aggiunto il ministro.
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