All'insegna della memoria e della continuità con il predecessore bresciano, che lo volle vescovo e cardinale, il viaggio pastorale di Papa Ratzinger nella terra di Paolo VI. Richiamo a "una comunità ecclesiale libera per parlare all'uomo contemporaneo"
Nonostante gli sforzi di taluni di leggere gli atti di Benedetto XVI in chiave anticonciliare e conservatrice ma soprattutto in opposizione al pontificato del "progressista" predecessore bresciano, la visita di Papa Ratzinger nella terra di Paolo VI, nel trentennale della sua morte, dovrebbe far ricredere non pochi di quanto siano frettolosi ed erronei tali giudizi. Dopo la sosta presso le spoglie di sant'Arcangelo Tadini, conservate nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta in Botticino Sera e, quindi, a piazza della Loggia a Brescia per commemorare le vittime della strage terroristica del 28 maggio 1974, Benedetto XVI, accolto da una folla strabocchevole sia pur sotto la pioggia battente, ha presieduto sul sagrato del Duomo la solenne concelebrazione eucaristica.
All'omelia il pontefice ha ripreso il tema della "Chiesa povera e libera", caro al predecessore esperto dei poeti maledetti francesi, amico degli artisti e sensibile alle istanze sociali del suo tempo: "Vorrei sottolineare la visione della Chiesa "povera e libera", che richiama la figura evangelica della vedova. Così dev’essere la comunità ecclesiale, per riuscire a parlare all’umanità contemporanea. L’incontro e il dialogo della Chiesa con l’umanità di questo nostro tempo stavano particolarmente a cuore a Giovanni Battista Montini in tutte le stagioni della sua vita, dai primi anni di sacerdozio fino al Pontificato. Egli ha dedicato tutte le sue energie al servizio di una Chiesa il più possibile conforme al suo Signore Gesù Cristo, così che, incontrando lei, l’uomo contemporaneo possa incontrare Lui, Cristo, perché di Lui ha assoluto bisogno".
L'intera omelia si è presentata come un'ampia riflessione sulla "lezione del Servo di Dio Paolo VI", che è servita altresì di base al messaggio dell'Angelus, in cui è stata rilevata la sinfonica presentazione della figura di Maria di Nazaret nel capitolo VIII della costituzione conciliare Lumen Gentium. Ultima tappa del viaggio Concesio, il paese natale di Paolo VI. Dopo una visita alla casa-museo Montini, Benedetto XVI ha inaugurato l'attigua nuova sede dell'Istituto dedicato al pontefice. Nel discorso d'occasione ha toccato il problema dell'emergenza educativa alla luce della lunga esperienza di Montini: "In lui mai vennero meno l’anelito e la preoccupazione per il tema dell’educazione. Lo attestano i numerosi suoi interventi dedicati alle nuove generazioni, in momenti burrascosi e travagliati, come il Sessantotto. Con coraggio, indicò la strada dell’incontro con Cristo come esperienza educativa liberante e unica vera risposta ai desideri e alle aspirazioni dei giovani, divenuti vittime dell’ideologia". Si è quindi recato nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonio, dove il suo predecessore fu battezzato e dove ha sottolineato il tema della difficoltà d'essere cristiani. Alle 20 il Pontefice è ripartito dall'aeroporto di Ghedi alla volta di Roma.