Il ministero dell'Ambiente ha confermato che l'imbarcazione, individuata al largo di Cetraro, non è quella ipotizzata. Simile dichiarazione è stata fatta dal procuratore antimafia, che ha anche parlato della trattativa tra stato e mafia
Il ministero dell'Ambiente ha notificato che il relitto, scoperto al largo delle coste calabre di Cetraro, "non è la nave Cunsky". Il titolare Silvana Prestigiacomo ha spiegato in una note che "dalle prime analisi emerge che, a una profondità di 300 metri, non si rilevano alterazioni della radioattività. Primi esiti che non escludono la possibilità che i fusti contenuti nel relitto possano contenere rifiuti radioattivi e per questo le indagini andranno avanti". Contemporaneamente il procuratore Piero Grasso, in Commissione parlamentare antimafia per un'audizione sulla presunta nave dei veleni affondata nel Tirreno, ha confermato la dichiarazione del ministero. Grasso ha anche nuovamente parlato della presunta trattativa tra stato e mafia.