Nisseno in rivolta per la morte del giovane che, dopo un incidente stradale, ha trovato il reparto di chirurgia chiuso. Atteso l'esito delle verifiche degli ispettori della Regione. In Calabria 14 medici indagati a Lamezia per la morte di un ventiseienne
Ennesimo scandalo di mala sanità. Solo che questa volta è seguita una manifestazione plebiscitaria di protesta con imponenti blocchi stradali. Per la gente di Mazzarino risulta giustamente inaccettabile che il 23enne Filippo Li Gambi, trasportato d'urgenza all'ospedale locale "Santo Stefano", sia dovuto morire perchè la sala operatoria era chiusa. L'immediato trasferimento al Sant'Elia di Caltanissetta è stato infatti inutile, tenendo in conto la distanza di ben 40 km che separa Mazzarino dal capoluogo. Rabbia, sdegno, disprezzo, dunque, per l'ingiusta morte di Filippo ma anche timore che il Santo Stefano, come si vocifera, possa essere convertito in casa di cura sì da privare i circa 10000 abitanti del comune nisseno e gli oltre 40000 di Riesi, Butera, Sommatino e Barrafranca di un indispensabile presidio ospedaliero. Per quanto rapide, infatti, ulteriori corse al Sant'Elia, che resterebbe così il nosocomio più vicino, si tradurrebbero soltanto in una lunga catena di morti.
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