A 29 anni dalla strage di Bologna, uno dei tre condannati all'ergastolo per l'attentato alla stazione ha finito di scontare la pena essendo scattato il termine dei cinque anni di libertà condizionata. I familiari delle vittime: un regalo del potere
Giuseppe Valerio Fioravanti è di nuovo un uomo libero. L'ex terrorista di estrema destra a capo dei Nar, Nuclei Armati Rivoluzionari, condannato al carcere a vita per vari omicidi a sfondo politico e anche per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, è definitivamente uscito di prigione. Per lui è scattato infatti il termine dei cinque anni di libertà condizionata, on la conseguenza che la sua pena è stata dichiarata estinta. Fioravanti, 51 anni, è anche un uomo riabilitato con pieni diritti civili, anche quello di essere candidato ed eletto.
"Inaccettabile regalo". Questo il commento di Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980. "Questi sono i regali che il potere dà a questi criminali per il silenzo che mantengono sulla strage e sui suoi retroscena", dice Bolognesi.
Fioravanti, dalla militanza politica ai Nar
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