Appena il ministro per i Beni culturali ha cominciato a parlare, dalla piazza sono partiti fischi e insulti. Intanto Valerio Fioravanti, condannato insieme a Francesca Mambro all'ergastolo per la strage di Bologna, è tornato un uomo libero
Mai scontata e mai rituale rituale, è così da 29 anni la commemorazione della strage alla stazione di Bologna che mette sempre a nudo tensioni e rabbia. Quel terribile giorno in cui morirono 85 persone è da allora un buco nero per la città e per l'intero paese, un nervo perennemente scoperto. Anche ieri il ricordo e contestazioni sono andati di pari passo. Fischi e urla hanno accolto l'intervento del ministro della cultura Bondi che si è più volte interrotto e alla fine non ha concluso il discorso davanti a una piazza che si andava svuotando. Intanto Giuseppe Valerio Fioravanti torna libero.
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