Ezio Gallori, storico esponente dei macchinisti, accusa il gruppo dirigente delle Ferrovie: "si vanta di risanare il bilancio ma lascia che a pagare sia la sicurezza. Deve andare a casa". Domani prevista un'ora di sciopero in Toscana
Il gruppo dirigente delle Ferrovie deve “andare a casa”.
È questa la richiesta di Ezio Gallori, storico sindacalista dei macchinisti a poche ore dall’incidente di Viareggio. “Ogni giorno un incidente o un disservizio grave che viene minimizzato e presentato come fatto isolato o casuale" continua l’ex leader dei Macchinisti Uniti.
“Era andata bene qualche giorno fa, quando per un cedimento di un carro simile a quello di Viareggio, una cisterna di acido fluoridrico aveva sfiorato un treno pendolare nei pressi della stazione di Vaiano, producendo l'interruzione per quasi due giorni del traffico ferroviario Nord-Sud".
La “situazione – prosegue Gallori – è paradossale: i ferrovieri che segnalano la criticità vengono puniti e addirittura gli Rls (rappresentanti della sicurezza) vengono puniti e licenziati, come e' già accaduto".
Le prospettive non sono affatto rosee: “la riduzione da 220mila ferrovieri a poco più di 80mila non può che produrre questo tipo di risultati". "Ma non è finita, perché da qualche giorno i treni viaggiano con un solo macchinista (vanto dell'autoritario amministratore delegato Mauro Moretti) per risparmiare e, siccome due occhi vedono meno di quattro, ci dobbiamo preparare anche su questo fronte".
"Come macchinisti, testimoni diretti del degrado in atto - conclude il sindacalista - richiamiamo alle loro responsabilità istituzionali direttamente e individualmente ogni parlamentare, i membri del governo e le Regioni affinché mandino a casa questo gruppo dirigente delle Fs che si vanta di risanare il bilancio ma che, inevitabilmente, lascia che a pagarne il prezzo siano la qualità e la sicurezza del servizio".
Anche per questo, domani mattina il personale ferroviario della Toscana incrocera' le braccia dalle 11 alle 12. Lo hanno reso noto i sindacati di Cgil, Cisl, Uil che in una nota congiunta affermano come "i fatti di oggi richiamano alle proprie responsabilità chi è preposto ai controlli di sicurezza ed ad una legislazione piu' attenta e rispondente alle necessita' dell'intero sistema".
Treno esplode in stazione a Viareggio. E’ strage. I video, le foto e tutte le ultime notizie.
Guarda la diretta di Sky TG24
È questa la richiesta di Ezio Gallori, storico sindacalista dei macchinisti a poche ore dall’incidente di Viareggio. “Ogni giorno un incidente o un disservizio grave che viene minimizzato e presentato come fatto isolato o casuale" continua l’ex leader dei Macchinisti Uniti.
“Era andata bene qualche giorno fa, quando per un cedimento di un carro simile a quello di Viareggio, una cisterna di acido fluoridrico aveva sfiorato un treno pendolare nei pressi della stazione di Vaiano, producendo l'interruzione per quasi due giorni del traffico ferroviario Nord-Sud".
La “situazione – prosegue Gallori – è paradossale: i ferrovieri che segnalano la criticità vengono puniti e addirittura gli Rls (rappresentanti della sicurezza) vengono puniti e licenziati, come e' già accaduto".
Le prospettive non sono affatto rosee: “la riduzione da 220mila ferrovieri a poco più di 80mila non può che produrre questo tipo di risultati". "Ma non è finita, perché da qualche giorno i treni viaggiano con un solo macchinista (vanto dell'autoritario amministratore delegato Mauro Moretti) per risparmiare e, siccome due occhi vedono meno di quattro, ci dobbiamo preparare anche su questo fronte".
"Come macchinisti, testimoni diretti del degrado in atto - conclude il sindacalista - richiamiamo alle loro responsabilità istituzionali direttamente e individualmente ogni parlamentare, i membri del governo e le Regioni affinché mandino a casa questo gruppo dirigente delle Fs che si vanta di risanare il bilancio ma che, inevitabilmente, lascia che a pagarne il prezzo siano la qualità e la sicurezza del servizio".
Anche per questo, domani mattina il personale ferroviario della Toscana incrocera' le braccia dalle 11 alle 12. Lo hanno reso noto i sindacati di Cgil, Cisl, Uil che in una nota congiunta affermano come "i fatti di oggi richiamano alle proprie responsabilità chi è preposto ai controlli di sicurezza ed ad una legislazione piu' attenta e rispondente alle necessita' dell'intero sistema".
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