La compagnia teatrale "Quelli di Grock" porta in scena e nelle scuole il dramma di una ragazza anoressica. Un modo per far confrontare tutti con "il male del secolo" attraverso il linguaggio evocativo e simbolico del teatro
di Chiara Ribichini
Dopo gli ultimi dati allarmanti diffusi pochi giorni fa dalla Sisdca (Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare), in base ai quali l’anoressia e la bulimia nervosa sono la prima causa di morte per malattia tra le ragazze tra i 12 e i 25 anni, si è riacceso il dibattito su quello che viene spesso definito “il male del secolo” e su come combatterlo.
Alla Camera è stata da poco presentata dai deputati del Popolo della libertà Beatrice Lorenzin, Manlio Contento e Enrico Costa una proposta di legge per istituire il reato di istigazione all'anoressia e alla bulimia attraverso la possibilità per la polizia postale di oscurare gli oltre 300 mila siti “pro-ana”. Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna ha annunciato che con Francesca Martini, Sottosegretario alla Salute, sta “mettendo a punto una campagna di sensibilizzazione che coinvolga oltre ai ragazzi anche le famiglie, la scuola e gli operatori sanitari".
Ma c’è anche chi propone un modo alternativo per sensibilizzare gli adolescenti al problema. Come la compagnia teatrale “Quelli di Grock” che, in collaborazione con l’A.B.A. (Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia, la bulimia e i disordini alimentari) ha realizzato uno spettacolo sull’anoressia dal titolo Quasi perfetta che dal 2004 viene rappresentato per le scuole e non solo. Un modo per far conoscere soprattutto agli adolescenti, il dramma di una malattia del corpo e della mente spesso causa di morte. Per far confrontare tutti con l’attualità e la durezza del tema grazie al linguaggio evocativo e simbolico del teatro. “Il nostro intento è quello di parlare di un disagio in maniera emotiva, evitando il linguaggio tecnico e specialistico dei nutrizionisti, cercando di prendere decisamente le distanze da sottigliezze e disquisizioni psicoanalitiche e lasciando invece che sia la semplicità a guidarci”, spiegano le autrici Valeria Cavalli e Claudio Intropido.
Quasi perfetta è uno spettacolo semplice, che cerca di arrivare a tutti. E’ la storia di Alice, una ragazza la cui vita, apparentemente normale, si trasforma prima in ossessione e poi in dramma. Protagonista della scena l’intimità del dolore soffocato, l’immensa fame di amore per la quale si arriva anche a morire. “Abbiamo voluto trattare l’argomento con estremo pudore e proprio per questo abbiamo scelto di non lavorare con un’attrice anoressica, limitandoci a dare l’idea del corpo magro per non mettere in mostra, ma far sentire il disagio".
Dopo gli ultimi dati allarmanti diffusi pochi giorni fa dalla Sisdca (Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare), in base ai quali l’anoressia e la bulimia nervosa sono la prima causa di morte per malattia tra le ragazze tra i 12 e i 25 anni, si è riacceso il dibattito su quello che viene spesso definito “il male del secolo” e su come combatterlo.
Alla Camera è stata da poco presentata dai deputati del Popolo della libertà Beatrice Lorenzin, Manlio Contento e Enrico Costa una proposta di legge per istituire il reato di istigazione all'anoressia e alla bulimia attraverso la possibilità per la polizia postale di oscurare gli oltre 300 mila siti “pro-ana”. Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna ha annunciato che con Francesca Martini, Sottosegretario alla Salute, sta “mettendo a punto una campagna di sensibilizzazione che coinvolga oltre ai ragazzi anche le famiglie, la scuola e gli operatori sanitari".
Ma c’è anche chi propone un modo alternativo per sensibilizzare gli adolescenti al problema. Come la compagnia teatrale “Quelli di Grock” che, in collaborazione con l’A.B.A. (Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia, la bulimia e i disordini alimentari) ha realizzato uno spettacolo sull’anoressia dal titolo Quasi perfetta che dal 2004 viene rappresentato per le scuole e non solo. Un modo per far conoscere soprattutto agli adolescenti, il dramma di una malattia del corpo e della mente spesso causa di morte. Per far confrontare tutti con l’attualità e la durezza del tema grazie al linguaggio evocativo e simbolico del teatro. “Il nostro intento è quello di parlare di un disagio in maniera emotiva, evitando il linguaggio tecnico e specialistico dei nutrizionisti, cercando di prendere decisamente le distanze da sottigliezze e disquisizioni psicoanalitiche e lasciando invece che sia la semplicità a guidarci”, spiegano le autrici Valeria Cavalli e Claudio Intropido.
Quasi perfetta è uno spettacolo semplice, che cerca di arrivare a tutti. E’ la storia di Alice, una ragazza la cui vita, apparentemente normale, si trasforma prima in ossessione e poi in dramma. Protagonista della scena l’intimità del dolore soffocato, l’immensa fame di amore per la quale si arriva anche a morire. “Abbiamo voluto trattare l’argomento con estremo pudore e proprio per questo abbiamo scelto di non lavorare con un’attrice anoressica, limitandoci a dare l’idea del corpo magro per non mettere in mostra, ma far sentire il disagio".