Ricevendo gli studenti dell'università di Parma Benedetto XVI ha sottolineato che per riformare l'istruzione non bastano modifiche strutturali, ma occorre un reale cambio di coscienza
I giovani sono esposti a un doppio rischio, secondo il Papa, soprattutto per colpa dei computer: la perdita di concentrazione e di "applicazione mentale sul piano personale", e l'isolamento "in una realtà sempre più virtuale". A questa tendenza -ha detto Benedetto XVI- può porre rimedio l'Università che, "invece, per sua natura vive del virtuoso equilibrio tra il momento individuale e quello comunitario". "Le nuove generazioni -ha detto rivolgendosi a un gruppo di studenti e docenti dell'Università di Parma ricevuti oggi in Vaticano- sono oggi fortemente esposte a un duplice rischio".