Basta con i nomi "stravaganti" o in ogni caso "non comuni" che a volte i genitori mettono ai figli. Lo si evince da una sentenza della Cassazione che ha confermato il cambiamento d'ufficio del nome imposto da una coppia genovese al primogenito
I nomi insoliti o ridicoli per i figli potrebbero non essere accettati all'anagrafe. Lo ha deciso la Cassazione, convalidando la decisione della Corte d'Appello di Genova, che autorizzava il cambiamento d'ufficio di uno stravagante nome imposto da una coppia genovese al primogenito. Il bimbo, infatti, non potrà chiamarsi Venerdì, come avrebbero voluto mamma Mara e papà Roberto, ma si chiamerà Gregorio, il nome del santo festeggiato il 3 settembre, giorno di nascita.