Da Facebook alle piazze. Tutti con Roberto Saviano
CronacaSul web gruppi e iniziative a sostegno dello scrittore minacciato di morte. Nelle piazze italiane ci si incontra per leggere brani di Gomorra. Anche sei premi Nobel al fianco di Saviano
Il sostegno a Roberto Saviano corre veloce. Viaggia sul web alla velocità di un click. Petizioni e blog tutti in difesa dello scrittore che col suo libro Gomorra ha denunciato e svelato i giochi sporchi della camorra.
Il clan dei Casalesi vorrebbe ucciderlo, ha dichiarato un pentito. Salvo poi ritrattare.
Ciò che è vero è che Saviano vive sotto scorta di 7 carabinieri ormai da tempo. “Rivoglio indietro la mia vita: lascio l’Italia” è l’annuncio fatto qualche giorno fa.
Ma la libertà di Saviano riguarda tutti noi. “Lottiamo per Saviano” è l’appello a favore dello scrittore che si può sottoscrivere su Repubblica.it. Migliaia di firme per il giovane scrittore. Migliaia di firme tra le quali figurano quelle di sei premi Nobel. Dario Fo, Gunter Grass, Orhan Pamuk, Rita Levi Montalcini. Mikhail Gorbacev, Desmond Tutu.
“Lo Stato - si legge nell’appello - deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. E’ un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini”.
E di iniziative, partite da semplici cittadini, ce ne sono tante.
Come quella di Caserta, dove gli allievi di grafica dell'Istituto Mattei, hanno realizzato un manifesto (vedi foto) con il volto di Saviano realizzato con migliaia di piccoli primi piani di semplici cittadini.
“Le sue parole, le sue analisi, le sue sollecitazioni e sfide devono essere chiare e nette al centro dell’iniziativa di ciascuno di noi” si legge sul blog Io sto con Roberto.
La pagina più cliccata in questi giorni è Roberto Saviano.it, ma anche il MySpace di Saviano è stato inondato da messaggi di solidarietà: quasi 6 mila.
La causa Tutti con Roberto Saviano, lanciata su Facebook, è già stata sottoscritta da più di 38 mila persone.
Grande sostegno anche per il gruppo Nessuno Tocchi Saviano, ospitato sempre sul social network Facebook.
Dalla rete alla piazza. Diverse le letture pubbliche di Gomorra in giro per le città italiane. Milano, Roma, Napoli. Qui è possibile trovare l’elenco completo delle iniziative. Orvieto sta inoltre preparando per sabato 25 ottobre la “Notte bianca di Resistenza e Solidarietà con Roberto Saviano”.
Saviano non deve sentirsi solo è l’appello della CGIL che attraverso la segretaria confederale della Cgil, con delega al Mezzogiorno, Vera Lamonica annuncia per il 19 novembre un’iniziativa a Casal Principe contro la criminalità.
“Non basta una generica solidarietà, ma occorrono leggi, volontà di colpire il cuore del sistema illegale” scrive su Articolo21 il Roberto Morrione.
In rete però si trovano anche interventi che mostrano un'altra faccia. Che fa meno rumore. E' quella dell'omortà. Del silenzio. Quel silenzio che si è creato attorno a Saviano, come ha lui stesso denunciato tante volte. Il silenzio di chi lo ha lasciato solo. Perchè "se stava zitto stavia più al sicuro" come dice una ragazza di Casal Principe in questo video. Perchè Saviano è "nu scem" aggiunge giovane; “la prossima volta di faceva i fatti suoi” commenta un altro.
E tu cosa pensi di Saviano? Discutine nel FORUM
Il clan dei Casalesi vorrebbe ucciderlo, ha dichiarato un pentito. Salvo poi ritrattare.
Ciò che è vero è che Saviano vive sotto scorta di 7 carabinieri ormai da tempo. “Rivoglio indietro la mia vita: lascio l’Italia” è l’annuncio fatto qualche giorno fa.
Ma la libertà di Saviano riguarda tutti noi. “Lottiamo per Saviano” è l’appello a favore dello scrittore che si può sottoscrivere su Repubblica.it. Migliaia di firme per il giovane scrittore. Migliaia di firme tra le quali figurano quelle di sei premi Nobel. Dario Fo, Gunter Grass, Orhan Pamuk, Rita Levi Montalcini. Mikhail Gorbacev, Desmond Tutu.
“Lo Stato - si legge nell’appello - deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. E’ un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini”.
E di iniziative, partite da semplici cittadini, ce ne sono tante.
Come quella di Caserta, dove gli allievi di grafica dell'Istituto Mattei, hanno realizzato un manifesto (vedi foto) con il volto di Saviano realizzato con migliaia di piccoli primi piani di semplici cittadini.
“Le sue parole, le sue analisi, le sue sollecitazioni e sfide devono essere chiare e nette al centro dell’iniziativa di ciascuno di noi” si legge sul blog Io sto con Roberto.
La pagina più cliccata in questi giorni è Roberto Saviano.it, ma anche il MySpace di Saviano è stato inondato da messaggi di solidarietà: quasi 6 mila.
La causa Tutti con Roberto Saviano, lanciata su Facebook, è già stata sottoscritta da più di 38 mila persone.
Grande sostegno anche per il gruppo Nessuno Tocchi Saviano, ospitato sempre sul social network Facebook.
Dalla rete alla piazza. Diverse le letture pubbliche di Gomorra in giro per le città italiane. Milano, Roma, Napoli. Qui è possibile trovare l’elenco completo delle iniziative. Orvieto sta inoltre preparando per sabato 25 ottobre la “Notte bianca di Resistenza e Solidarietà con Roberto Saviano”.
Saviano non deve sentirsi solo è l’appello della CGIL che attraverso la segretaria confederale della Cgil, con delega al Mezzogiorno, Vera Lamonica annuncia per il 19 novembre un’iniziativa a Casal Principe contro la criminalità.
“Non basta una generica solidarietà, ma occorrono leggi, volontà di colpire il cuore del sistema illegale” scrive su Articolo21 il Roberto Morrione.
In rete però si trovano anche interventi che mostrano un'altra faccia. Che fa meno rumore. E' quella dell'omortà. Del silenzio. Quel silenzio che si è creato attorno a Saviano, come ha lui stesso denunciato tante volte. Il silenzio di chi lo ha lasciato solo. Perchè "se stava zitto stavia più al sicuro" come dice una ragazza di Casal Principe in questo video. Perchè Saviano è "nu scem" aggiunge giovane; “la prossima volta di faceva i fatti suoi” commenta un altro.
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