Carceri: a Rossano primo corso formazione start up detenuti

Calabria

Promosso grazie a "Garanzia giovani" ed al Microcredito

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(ANSA) - PALERMO, 12 SET - Parte dalla casa di reclusione di Rossano il primo corso in Italia "Yes I Start Up" rivolto, nell'ambito del programma "Garanzia Giovani", a persone che stanno scontando una pena. Ad esprimere soddisfazione per questo risultato Annarita Lazzarini, responsabile Garanzia Giovani della Regione Calabria, e Antonello Rispoli, per l'Ente Nazionale Microcredito, che hanno ufficializzato, insieme alla direttrice dell'istituto, Maria Luisa Mendicino, all'amministratore unico del soggetto attuatore, Lenin Montesanto, ed al responsabile dei controlli formativi dell'ente Microcredito, Piero Ridolfo, l'avvio dell'esperimento.
    "Con questa iniziativa - dichiara Lazzarini - la Regione Calabria amplia ulteriormente la platea dei beneficiari nell'attuazione del programma Garanzia Giovani. L'esperienza avviata a Rossano rappresenta un vero e proprio valore aggiunto per l'intero Programma, trattandosi di una straordinaria opportunità di reinserimento sociale per i detenuti al termine del loro debito con la Giustizia".
    "Yes I Start Up Calabria, con questo progetto - afferma Rispoli - continua a consolidarsi come una buona prassi europea per la creazione d'impresa destinata ai giovani calabresi o che vogliono investire in Calabria. I numeri, e cioè ad oggi quasi 1.600 ragazzi formati e accompagnati nel percorso di consapevolezza rispetto alla propria idea d'impresa e di valutazione della sostenibilità o meno della stessa ed oltre 700 attività già avviate, certificano e rafforzano il primato della Calabria in questo settore".
    "Attraverso Microcredito e Garanzia Giovani, grazie alla sensibilità della direzione della casa di reclusione e la disponibilità del Centro per l'Impiego di Rossano - dice Francesca Felice, responsabile Formazione del soggetto attuatore - ci auguriamo di poter contribuire, con questo progetto pilota, alla piena affermazione del diritto costituzionale alla formazione per tutti e, soprattutto, al futuro inserimento socio-economico dei detenuti, una volta scontata la pena, che rappresenta una vera sfida". (ANSA).
   

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