Fiamma scatenata dall'abbruciamento di residui agricoli
(ANSA) - ALBIDONA, 22 SET - Individuato e denunciato il presunto responsabile del vasto incendio che il 27 e il 28 agosto scorso ha devastato il territorio di Albidona. Si tratta di un 30enne del posto che, dopo un'indagine dei carabinieri forestali del Gruppo di Cosenza, coordinati dal ten.col.
Vincenzo Perrone, è stato denunciato alla Procura di Castrovillari per incendio boschivo colposo aggravato. Per spegnere l'incendio che ha messo a rischio alcune masserie e una struttura agrituristica, è stato necessario l'intervento di un elicottero e quattro canadair oltre il lavoro delle squadre a terra.
L'individuazione dell'uomo è giunta al termine delle indagini condotte dai carabinieri forestali di Trebisacce, supportati dai colleghi di Oriolo e di Aprigliano specializzati in refertazione e indagini su incendi boschivi, utilizzando l'applicazione del Metodo delle Evidenze Fisiche (MEF), con la visione di numerosi filmati di un sistema di videosorveglianza e l'acquisizione di numerose testimonianze. Dalle indagini è emerso, secondo i carabinieri forestali, che nel pomeriggio del 26 agosto l'uomo si è recato nei terreni familiari e ha proceduto a disfarsi dei residui agricoli provenienti dall'attività di pulizia e potatura effettuata, bruciandoli, violando così il divieto vigente nel periodo di massima pericolosità per gli incendi, previsto dal 15 giugno al 30 settembre. Il 30enne si sarebbe poi allontanato lasciando il fuoco ancora attivo. Al mattino seguente, complici il caldo e le forti raffiche di vento, le fiamme si sono propagate e hanno acquistato il vigore necessario per divampare ed estendersi rapidamente distruggendo anche un mezzo meccanico di proprietà del Comune di Albidona, che si trovava poco distante.
L'incendio ha compromesso 30 ettari di pineta, oltre a terreni cespugliati, incolti e seminativi, interessando un'area estesa complessivamente 115 ettari di territorio, oggetto di particolare tutela in quanto ricadente nel sito della Rete Natura 2000 denominato Zona di Protezione Speciale "Alto Jonio Cosentino", istituito per la conservazione della biodiversità.
L'uomo è anche stato sanzionato con una multa di 2.064 euro per l'abbruciamento di residui agricoli nel periodo di massima pericolosità. (ANSA).