Bloccato nelle adiacenze di una pizzeria a Reggio Calabria
É durata poco più di 24 ore la fuga di Ciro Russo, il 42enne di Ercolano (Napoli) che a Reggio Calabria aveva tentato uccidere la moglie, Maria Antonietta Rositani, anche lei di 42 anni, dandole fuoco dopo averle cosparso addosso del liquido infiammabile. La donna le cui condizioni sono apparse subito gravi, é stata trasferita d'urgenza in Puglia con un Falcon 50 del 31/o Stormo dell'Aeronautica Militare e ricoverata nel Centro grandi ustioni di Brindisi. Ciro Russo é stato bloccato all'interno di una pizzeria dagli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo. L'uomo, che non era armato, si é lasciato ammanettare senza opporre resistenza ed é stato subito condotto in carcere. Russo era agli arresti domiciliari ad Ercolano ed era evaso con lo scopo di venire in Calabria e mettere in atto il suo folle gesto dopo avere rintracciato la moglie, da cui si era separato da tempo e della quale aveva ricostruito i movimenti. Con l'arresto eseguito ieri sera é stata posta la parola fine su una vicenda che aveva suscitato molto clamore per l'efferatezza del gesto compiuto da Russo, che non ha esitato a tentare di uccidere la moglie con modalità particolarmente crudeli vicino al liceo artistico di Reggio Calabria ed in presenza di decine di persone, tra cui molti studenti. Hanno dato dunque esito positivo le ricerche coordinate dalla Dda di Reggio Calabria. Nei confronti dell'uomo è stato eseguito il provvedimento di fermo emesso dal Procuratore della repubblica, Giovanni Bombardieri, dal Procuratore aggiunto, Gerardo Dominijanni, e dal sostituto procuratore Paola D'Ambrosio con l'accusa di tentato omicidio aggravato. Ciro Russo si trovava agli arresti domiciliari ad Ercolano concessigli nel maggio dello scorso anno dopo un periodo di detenzione in carcere iniziato nel gennaio sempre dello scorso anno. L'arresto a suo carico, disposto dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica, era scattato per l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Si era pensato che, dopo avere tentato di uccidere la moglie, Russo potesse avere fatto rientro ad Ercolano. Ed invece era rimasto a Reggio Calabria, città nella quale gli uomini diretti dal Questore Raffaele Grassi avevano concentrato le sue ricerche.
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