Inquinamento dei mari, obiettivo 14 dell'Agenda 2030 per proteggere oceani e biodiversità

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In tutto sono 17 i punti del programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Il punto 14 si concentra sulla tutela del mare

Diciassette punti per creare un futuro più inclusivo, ridurre le diseguaglianze e contrastare fame, povertà e disparità sociali. Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è stato a inizio del 2016, quando è stata indicata la strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni, con l'impegno di raggiungere gli obiettivi entro il 2030. Al punto 14 si affronta il tema della "Vita sott'acqua".

Obiettivo 14

Cosa dice il punto 14? Che entro il 2025 bisogna prevenire e ridurre in modo significativo l'inquinamento marino di tutti i tipi, in particolare quello proveniente dalle attività terrestri, compresi i rifiuti marini e l'inquinamento delle acque da parte dei nutrienti e che "entro il 2030 bisogna aumentare i benefici economici derivanti dall'uso sostenibile delle risorse marine per i piccoli Stati insulari e i paesi meno sviluppati, anche mediante la gestione sostenibile della pesca, dell'acquacoltura e del turismo". Non solo. Anche "aumentare le conoscenze scientifiche, sviluppare la capacità di ricerca e di trasferimento di tecnologia marina, tenendo conto dei criteri e delle linee guida della Commissione Oceanografica Intergovernativa sul trasferimento di tecnologia marina, al fine di migliorare la salute degli oceani e migliorare il contributo della biodiversità marina per lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo, in particolare i piccoli Stati insulari in via di sviluppo e i paesi meno sviluppati". E "assicurare ai piccoli pescatori artigianali l’accesso alle risorse e ai mercati marini; migliorare la conservazione e l'uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse tramite l’applicazione del diritto internazionale, che si riflette nell’UNCLOS, che fornisce il quadro giuridico per l'utilizzo e la conservazione sostenibile degli oceani e delle loro risorse, come ricordato al punto 158 de “Il futuro che vogliamo”.

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La situazione dell'Italia

E l'Italia? Il Rapporto 2022 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile analizza lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda Onu 2030. Emerge che il nostro paese ha registrato tra il 2010 e il 2021 dei miglioramenti, ma anche dei clamorosi rallentamenti, sul percorso verso l’Agenda 2030. Durante il periodo considerato, si notano miglioramenti per otto obiettivi: fame (2), salute (3), educazione (4), uguaglianza di genere (5), energia (7), innovazione e infrastrutture (9), consumo e produzione responsabili (12), clima (13). Si evidenzia un peggioramento complessivo per cinque Obiettivi: povertà (1), risorse idriche (6), ecosistema terrestre (15), pace e istituzioni solide (16) e cooperazione internazionale (17). Mentre rimane sostanzialmente invariata la situazione per quattro SDGs: lavoro (8), disuguaglianze (10), città (11) e tutela degli ecosistemi marini (14). 

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