Per il quinto anno di fila diminuisce la superficie del polmone verde del pianeta, con il dato del 2022 che è il peggiore da quindici anni a questa parte
Nel corso del 2022 la foresta amazzonica ha perso più 10,5 milioni di metri quadrati. La deforestazione cresce nel polmone verde del pianeta per il quinto anno consecutivo e nell'ultimo anno dell'amministrazione di Jair Bolsonaro, da sempre poco sensibile all'argomento protezione dell'ambiente della foresta.
Il dato del 2022 è stato rilasciato dall'Istituto Imazon, organizzazione senza scopo di lucro che dal 2008 monitora l'estensione della foresta attraverso le immagini satellitari. L'80% della superficie perduta si trovava sotto la giurisdizione del governo federale.
Questi numeri, rendono l'anno che si è appena concluso quello con il peggior dato sulla deforestazione dal 2007.
La posizione del governo Lula
Di fronte a statistiche così negative, il nuovo presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha preso le distanze dalle politiche dell'amministrazione precedente, dando vita alle prime operazioni contro la deforestazione illegale. L'attività è stata condotta dall'Istituto brasiliano dell'ambiente e delle risorse naturali rinnovabili (Ibama), braccio operativo del ministero dell'ambiente, e dalla polizia federale, per impedire a taglialegna e allevatori di disboscare illegalmente la foresta. Nel frattempo, il nuovo ministro dell'ambiente brasiliano Marina Silva, intervenuta in rappresentanza del proprio Paese al Forum di Davos, ha dichiarato che il Brasile "è tornato" per prendersi cura dell'Amazzonia e dare l'esempio dal punto di vista della salvaguardia dell'ambiente. Il ministro ha anche invocato l'aiuto di altri paesi, degli organismi internazionali e di aziende e organizzazioni, in una battaglia che riguarda tutto il pianeta.
Marina Silva a Davos ha incontrato anche Greta Thunberg, commentando "è stato un incontro pieno di significato, molto emozionante".