Nell'Europa travolta dalle ondate di caldo e dall'allerta di siccità, si registra anche un nuovo record di incendi
Nella torrida estate 2022, caratterizzata da ondate di caldo e allerta siccità, arriva un’altra notizia poco rassicurante: l’Unione europea ha registrato un numero record di incendi. Dal primo gennaio al 16 luglio, negli Stati membri dell’Ue sono andati in fiamme un totale di 346mila ettari di aree boschive: per avere un’idea di che cosa significhi, basti pensare che si tratta di una superficie più grande dell'intera Valle d'Aosta (il cui territorio si estende su 326mila ettari). La vastità dell’area bruciata è il triplo rispetto alla media degli ultimi 16 anni, che nello stesso arco di tempo è pari a 110.350 ettari. Il quadro emerge da un'analisi dei dati che sono stati forniti dall'European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea. Inoltre, il numero di grandi incendi (oltre i 30 ettari) avvenuti dall'inizio dell'anno a oggi, si attesta a 1.756: si tratta di una cifra che è quasi il quadruplo rispetto ai 470 in media dal 2006 al 202
Colpita l'Europa del Sud
I Paesi più colpiti sono quelli dell’Europa meridionale: la Spagna, il sud della Francia, la Grecia, il Portogallo e l’Italia. E’ proprio quest’area affacciata a soffrire maggiormente le conseguenze del caldo e della siccità, con incendi diffusi. Migliaia di vigili del fuoco, in diverse zone del continente, stanno dunque lottando per domare gli incendi. Nel nord del Portogallo si è registrata anche una vittima: si tratta di un pilota soccorritore. E’ morto quando l'aereo anfibio Fire Boss, che guidava nel tentativo di domare le fiamme, si è schiantato nell'area di Foz Coa, vicino al confine spagnolo. Gli incendi stanno devastando anche le aree della regione francese della Gironda, dove sono state evacuate più di 11mila persone. Nel sud della Spagna, vicino alla Costa del Sol, circa 2.300 persone sono state evacuate per via di un incendio che si è propagato sulle colline di Mijas e che era visibile dalla spiaggia di Torremolinos. In Grecia, stando ai dati forniti dai vigili del fuoco locali, nelle ultime 24 ore si sono registrati almeno 51 incendi boschivi.
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Conseguenze del riscaldamento globale
Da martedì scorso le temperature sono salite a 47 gradi centigradi in Portogallo e hanno superato i 40 gradi in Spagna, provocando un ulteriore inaridimento delle campagne e alimentando gli incendi. Secondo l’agenzia di stampa Efe, sono morte più di 300 persone a causa del caldo nei due Paesi iberici. In Portogallo gli incendi si sono concentrati nella zona a nord-est della città di Porto: quest'anno le fiamme hanno distrutto 30mila ettari di terra, l'area più grande dall'estate del 2017, quando nel Paese gli incendi avevano provocato circa un centinaio di vittime. Caldo soffocante anche in Francia: qui il termometro ha toccato i 40 gradi centigradi e ci si aspetta che sarà ancora peggio la prossima settimana. Sono già 16 i dipartimenti francesi per i cui è stata disposto l'allerta arancione per il meteo. Il capo dei vigili del fuoco francese, Grégory Allione, ha avvertito che ciò che accade deriva dall'impatto del riscaldamento globale: "Sono i vigili del fuoco che si occupano quotidianamente degli effetti, e questi effetti non sono nel 2030, sono oggi", ha dichiarato.