Una camminata tra i ghiacci per la speranza

Ambiente

Laura Sarnataro

Grazie a un esoscheletro l'attivista ambientale paraplegico libanese Michael Haddad è il protagonista dell’Arctic Walk for Climate Resilience and Food Security organizzata nelle isole Svalbard. L’idea è quella di portare in quelle zone un seme di speranza tra i ghiacci che si stanno sciogliendo

L’Arctic Walk for Climate Resilience and Food Security organizzata per oggi nelle isole Svalbard, in Norvegia è una camminata tra i ghiacci dell'Artico che si stanno sciogliendo. L’idea è quella di portare in quelle zone un seme di speranza. Il protagonista è un giovane attivista ambientale libanese paraplegico Michael Haddad, che si muove grazie a un esoscheletro. Camminerà fino allo Svalbard Global Seed Vault, una struttura che conserva i duplicati dei semi custoditi nelle banche genetiche di tutto il mondo per salvaguardare la diversità delle culture. Lì consegnerà 'l'involucro della speranza', un pacchetto Che ne contiene alcuni provenienti da 12 Paesi arabi affinché vengano conservati insieme a un'edizione limitata di un libro di Papa Francesco. Poco prima di partire ha detto il libanese "La crisi alimentare e la profonda emergenza climatica che minacciano la nostra vita su questo pianeta possono portare all'impotenza. Ma con la solidarietà di tutti possiamo continuare a nutrire speranza nel futuro" Ad accompagnare Haddad nell'Arctic Walk ci sono anche i due attivisti italiani, Pietro Sebastiani e Maria Cristina Finucci. In fondo Haddid dice, il messaggio da recepire è questo: "Salvare il pianeta costruendo la giustizia, mentre purtroppo si è sempre più incuranti di alcuni valori come la solidarietà e si sceglie al contrario la cultura del consumo insostenibile, dell'usa e getta, della 'cultura dello scarto'. Alla fine, prima di incamminarsi tra i ghiacci dice “Non sono davvero io quello su di una sedia a rotelle ma il nostro Pianeta e bisogna provare a salvarlo”.

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