Il Piano individua le aree in cui è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale. Il ministero della Transizione ecologica: "Regole certe dopo anni di attesa"
Un piano atteso da anni che ora vede la luce. Si è concluso l'iter di approvazione del Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai), voluto dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani per sanare il ritardo della sua pubblicazione. Il Piano individua quelle aree in cui è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale. Il MiTe: "Abbiamo regole certe dopo anni di attesa".
Il percorso per arrivare al Piano
L'iter ha visto un lavoro iniziale di mappatura portata avanti insieme a istituti di ricerca specializzati (Ispra e Rse). Poi il ministero ha proposto il Piano, che è stato sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (Vas), un processo che prevede una fase di consultazione pubblica. Il 29 settembre 2021 il MiTe ha consegnato il Piano, avviando così la fase di interlocuzione con la Conferenza Unificata che nel dicembre 2021 si è pronunciata positivamente, proponendo il vincolo di valutazione di possibili attività connesse a permessi di ricerca limitandole esclusivamente al gas.
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Gli obiettivi del Pitesai
Il Pitesai ha l'obiettivo di fornire regole certe agli operatori e di accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale definendo le priorità sia in un'ottica di decarbonizzazione - in linea con gli accordi internazionali sulla tutela dell'ambiente e della biodiversità - sia del fabbisogno energetico. Nella realizzazione del Piano, si è tenuto conto dei criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il MiTe commenta: "Abbiamo regole certe dopo anni di attesa".