Il 22 ottobre dalle 9, diretta streaming dal teatro No’Hma del capoluogo lombardo per creare un movimento globale che dia voce all’Oceano. Una giornata promossa dall’Unesco assieme ad altre istituzioni e associazioni
Se l'Oceano avesse voce, cosa ci direbbe? Cosa direbbe al genere umano? Proprio per dare una voce concreta all’Oceano, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2021-2030 “Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile”. Obiettivo: costruire un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica attorno al quale mobilitare la comunità scientifica, i governi, il settore privato e la società civile. Domani 22 ottobre dalle 9, in diretta streaming dal teatro No’Hma di Milano, si terrà il primo evento italiano per promuovere il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile e creare un movimento globale che dia voce all’Oceano. denominato #versolagenerazioneoceano. Una giornata promossa dall’Unesco assieme ad altre istituzioni e associazioni. Per partecipare all’evento italiano del Decennio è sufficiente registrarsi qui. In realtà l’Oceano ci sta già parlando. Ormai da tempo i segnali che ci manda ci dicono che c’è qualcosa di distorto nel nostro modo di viverlo, di usarlo e utilizzarlo come se fosse capace di sopportare ogni nostro sopruso (SKY OCEAN RESCUE, LO SPECIALE).
Gli obiettivi del Decennio del Mare
Gli obiettivi che il Decennio si propone di raggiungere sono sette:
- un mare Pulito in cui le fonti di inquinamento vengono identificate e rimosse;
- un oceano che sia sano e resistente in cui gli ecosistemi marini sono mappati e protetti;
- un oceano prevedibile, in cui la società ha la capacità di comprendere le condizioni oceaniche attuali e future;
- un oceano sicuro in cui le persone sono protette dai pericoli oceanici;
- un oceano utilizzato in modo sostenibile che garantisce la fornitura di cibo;
- un oceano trasparente con accesso aperto a dati, informazioni e tecnologie;
- un oceano che ispira e coinvolge.
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I tre grandi temi dell'evento italiano
All’evento italiano, si parlerà in particolare di tre grandi temi che ruotano a due dei risultati concreti del Decennio.
Il cambiamento climatico
E’ il problema più grave che il genere umano sta affrontando, per la portata globale e l’incapacità di trovare finora una efficace risposta comune. Nel processo di riscaldamento globale il mare è centrale. Da una parte per il suo ruolo di termometro del pianeta, dall’altro per le conseguenza che subisce proprio dal riscaldamento globale. L’oceano si scalda molto più velocemente di quanto non sia accaduto in passato, con un conseguente innalzamento del livello del mare. Un pianeta più caldo significa, per l’oceano, perdita di ossigeno, maggiore acidificazione, ondate di calore marine sempre più frequenti e più intense.
La sicurezza alimentare
Nel mondo ci sono 7,8 miliardi di persone da sfamare e per farlo senza decimare le risorse del pianeta sarà necessario esplorare quante più opzioni possibili. Tuttavia, un’opzione significativa – pesce e frutti di mare – viene spesso trascurata nella pianificazione della sicurezza alimentare globale e nelle discussioni sulle diete future. La maggior parte della popolazione mondiale ha accesso a calorie adeguate, ma purtroppo 2-3 miliardi di persone soffrono di carenze di micronutrienti che compromettono lo sviluppo fisico e cognitivo. I tipi di pesce che vengono tipicamente utilizzati nei mangimi, come acciughe e sardine, forniscono anche acidi grassi omega-3 e vitamine essenziali (D, A e B) e minerali (calcio, iodio, zinco, ferro e selenio) ai consumatori. Puntare su una pesca e un’acquacoltura sostenibile, oltre che ad un consumo consapevole, sarà estremamente importante nei prossimi decenni.
La connessione tra salute del mare e salute umana
La salute dell’oceano è fondamentale anche per la salute e il benessere umano. Ci stiamo rendendo conto solo ora si una relazione, e ne stiamo iniziando a cogliere le implicazioni grazie a una meta-disciplina scientifica emergente chiamata “Oceano e salute umana”, un campo di ricerca interdisciplinare che richiede collaborazione tra esperti in medicina e sanità pubblica. Esempi di questa stretta connessione è il fatto che gli organismi marini sono una fonte eccellente di nuovi enzimi e sostanze chimiche, tra cui una varietà di metaboliti primari e secondari con attività biologiche significative. Inoltre, molti sono gli studi che dimostrano la connessione tra salute umana, sia fisica che mentale (wellbeing) e la vicinanza al mare. Alcuni ricercatori chiamano questa connessione “Blue gym effect"
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