Australia, caldo record a marzo: siccità minaccia le colture di riso

Ambiente
Il primo trimestre 2019 è stato il più caldo mai registrato (Getty Images)

Il Paese è stato investito da temperature elevate mai registrate prima, sia per intensità che per durata. E gli effetti sull'agricoltura si fanno sentire 

In Australia si è chiusa l'estate più calda mai registrata da quando esistono le rilevazioni del Bureau of Meteorology. I primi tre mesi del 2019 sono stati i più caldi finora documentati dallo stesso ente.

Caldo record

La temperatura nazionale mediana di marzo è stata di 2,13 gradi superiore alla media, e nel primo trimestre è stata di 0,88 gradi oltre la media. Il rapporto sullo stato del clima del Bureau e dell'ente nazionale di ricerca Csiro indica che l'Australia sta subendo periodi di caldo più estremo, stagioni degli incendi più lunghe, sollevamento del livello degli oceani e ondate di caldo marine più frequenti, tutto in linea con un clima che cambia. Nell'area di Rabbit Flat, i giorni consecutivi oltre i 39 gradi tra dicembre e marzo sono stati 115, superando ampiamente il record precedente di 106 giorni, registrato a Marble Bar tra il 1921 e il 1922.

Gli effetti sull'agricoltura

Le conseguenze si notano: la produzione nazionale di riso riporta un forte declino a causa della lunga siccità. L'acqua è più scarsa e quella disponibile costa di più: in assenza di risorse idriche, le risaie sono in stato di sofferenza. Così il raccolto di riso corrente, secondo le previsioni, sarà del 10% inferiore all'anno scorso. Negli utlimi giorni di marzo dal forte caldo l'Australia è passata a un'ondata di freddo, che ha colpito soprattutto il sud-est del Paese, con piogge moderate, grandine e qualche fiocco di neve caduto nelle zone più elevate. I mesi precedenti erano stati particolarmente caldi, tanto da causare una strage di volpi volanti dagli occhiali, una specie di pipistrelli: si stima che nell'ultimo periodo siano morti almeno 23mila esemplari.  

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