Una ricerca dell'Università di Bochum evidenzia le prime prove del cambiamento chimico in fiumi, laghi e stagni. È innescato dal maggiore assorbimento di CO2 a causa dell'aumento della concentrazione del gas nell'atmosfera e mette in pericolo le forme di vita
Aumenta l’acidità dell’acqua
Il team ha analizzato i dati di quattro riserve tedesche in un arco temporale di 35 anni, tra il 1981 e il 2015, evidenziando un aumento continuo di CO2 assorbita e conseguente aumento dell'acidità dell'acqua. In laboratorio sono stati mostrati anche effetti dannosi su almeno una specie chiave, la Daphnia, un piccolo crostaceo planctonico conosciuto anche come "pulce d'acqua" e che vive in laghi, stagni, ruscelli e fiumi. Con le acque più acide i ricercatori hanno osservato che la Daphnia diventa meno capace di sentire e di difendersi dai predatori. Gli studi sull'acidificazione degli oceani hanno già dimostrato le pericolose conseguenze del fenomeno sulle catene alimentari marine, sui cicli dei nutrienti, sulla produttività complessiva e sulla biodiversità.