Muoversi in città senza inquinare: ecco come fare

Ambiente
La mobilità sostenibile a emissione zero passa anche dal potenziamento delle reti ciclabili (Getty Images)

In uno degli ultimi report di Legambiente, l'associazione ha avanzato alcune proposte per rendere i centri urbani più sostenibili e vivibili per i cittadini

Aumentare il verde urbano, una mobilità proiettata verso l’emissione zero e priorità al trasporto pubblico. Sono queste alcune delle proposte che Legambiente ha avanzato quest’anno in uno dei suoi ultimi rapporti, per far fronte all’emergenza smog che colpisce le principali aree urbane del nostro Paese e renderle più sostenibili e vivibili per i cittadini. Soprattutto alla luce degli ultimi dati diffusi da Eurostat aggiornati al 2017, secondo i quali in Italia e in Polonia sono state registrate le concentrazioni più alte d'Europa di particolato.

Le città di domani

Secondo gli ultimi dati Eurostat, le concentrazioni più elevate di particolato sono state registrate negli Stati membri dell’Europa orientale e meridionale, in particolare Polonia e Italia. Delle 83 città che hanno riportato concentrazioni di Pm10 superiori ai 50 milligrammi per metro cubo, per più di 35 giorni ma meno di 100, 21 si trovano nel nostro Paese e sono concentrate lungo la Pianura Padana. Un trend che conferma un 2016 nero in cui erano state 33 le città italiane "fuorilegge", con livelli oltre i limiti di particolato. Ecco perché, secondo Legambiente, la qualità dell’aria nelle città dovrebbe diventare una priorità per il governo e le amministrazioni locali. L’associazione ambientalista, in uno dei suoi ultimi dossier, ha immaginato delle vere e proprie città del futuro fatte di reti ciclabili, mezzi pubblici e auto elettriche, ma anche ecoquartieri, progetti di riqualificazione energetica e zone sempre più "smart".

Mobilità sostenibile

All’interno di queste città del domani, Legambiente ha avanzato diverse proposte per una mobilità più sostenibile e a basso impatto per l’ambiente. L’idea è quella di creare, ad esempio, reti ciclabili che attraversino i centri urbani nelle diverse direttrici e di potenziare il trasporto pubblico, con strade dedicate e corsie preferenziali. Si tratta di un intervento, secondo l’associazione ambientalista, che richiederebbe un costo basso e tempi di realizzazione veloci. Il suggerimento di Legambiente è quello di puntare sulla micromobilità, sia ciclabile che elettrica, favorendola attraverso la connessione tra le stazioni dei mezzi a due ruote e le fermate dei mezzi pubblici. Il restyling urbano poi dovrebbe passare anche e soprattutto dalla mobilità a emissione quasi zero, tramite il ricorso alla trazione elettrica di e-bike, moto, auto e bus. È importante però, secondo Legambiente, che anche lo Stato faccia la sua parte disincentivando le tecnologie “fossili” e investendo in tecnologie a zero emissioni.

Aree pedonali e limiti di velocità

La città del domani passa anche dalla mappa urbana. Secondo Legambiente un modo per limitare l’inquinamento prodotto dalla mobilità cittadina potrebbe essere anche la creazione di zone 30, in cui imporre il limite di velocità massimo di 30km/h, con risvolti importanti anche per la sicurezza. O ancora, limitare l’ingresso nei centri urbani di veicoli inquinanti, istituendo zone a pedaggio urbano sul modello dell’Area C di Milano; oppure sviluppare una nuova politica tariffaria sulla sosta, i cui introiti vadano a finanziare il trasporto pubblico locale e le forme sostenibili di mobilità.

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