Danone e Nestlé insieme per una bottiglia 100% "green"

Ambiente
La francese Volvic già da anni usa materiali riciclabili per le sue bottiglie (Getty Images)

Le due multinazionali daranno vita a una startup che punta a creare una bottiglia di plastica composta interamente da materiali di recupero

Una bottiglia di plastica interamente biodegradabile, creata quasi completamente da segatura e da altri materiali di recupero: è questa la sfida lanciata da Danone e Nestlé, due dei colossi dell'acqua in bottiglia. Lo sforzo verso una plastica sempre più biodegradabile si affianca alle crescenti preoccupazioni che solleva questo materiale quando si disperde in mare in enormi quantità. In Italia i marchi collegati ai due gruppi sono, ad esempio, Acqua Panna e San Pellegrino (entrambe Nestlé).

 

La roadmap ecolologica – Il progetto vede Danone e Nestlé impegnate congiuntamente nella creazione di una start up, la Alliance NaturAll Bottle, il cui scopo finale sarà quello di potenziale le tecnologie già messe a punto dalla californiana Origin Materials, verso una plastica sempre più ecosostenibile. Quest'ultima società (un tempo nota come Micromidas) è già in grado di produrre bottiglie in PET biodegradabili all'80%. Lo scopo finale della nuova start up sarà quello di elaborare e mettere in commercio contenitori provenienti da fonti “sostenibili e rinnovabili”, “che non richiedono risorse per la produzione di cibo” al 100%. Di norma tale quota si attesta 30%: il progetto la dovrebbe far salire al 75% nel 2020 e al 95% nel 2022.



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La “nuova” plastica - "Il progetto utilizza materie prime a biomassa, come il cartone usato e la segatura, in modo da non sottrarre risorse o terreni destinati alla produzione alimentare per il consumo umano o animale”, precisa il comunicato congiunto di Nestlé e Danone, “la tecnologia rappresenta una vera e propria innovazione scientifica per il settore e la sinergia tra i partner punta a renderla disponibile a tutta l'industria food and beverage". Nel video di presentazione si sottolinea come le bottigliette “bio-based” siano del tutto indistinguibili da quelle attualmente in commercio.

 

Il piano - I due gruppi metteranno a disposizione del progetto, oltre ai necessari finanziamenti, anche il personale e il know-how necessari a velocizzare il processo che porterà questa nuova tecnologia sugli scaffali del supermercato in tempi molto rapidi. Il piano di Danone e Nestlé non vuole essere chiuso nel recinto dei propri marchi: “NaturAll Bottle Alliance considera che tutti dovrebbero beneficiare di questo nuovo materiale, perciò la tecnologia sarà accessibile all'intera industria delle bevande”, precisa la nota.

 

L'impegno degli altri marchi – L'attenzione verso il tema dell'inquinamento collegato alla plastica è cresciuta anche in numerose altre società operanti su scala globale. P&G ad esempio ha annunciato la commercializzazione di 170mila confezioni di shampoo Head & Shoulders ricavate per il 25 per cento da plastica riciclata proveniente dalle spiagge francesi. Anche grandi nomi della moda come Calvin Klein e Adidas hanno iniziato a produrre indumenti da materiale di recupero, a testimoniare l'attenzione crescente dei brand verso le tematiche green.

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