Wwf: nel 2016 "più ombre che luci" e in Italia biodiversità a rischio
AmbienteL'associazione ambientalista boccia la legge quadro sulle aree protette e sottolinea la scarsità di fondi destinati alla tutela ambientale. Ma dall'estero arrivano anche buone notizie: per la prima volta in 100 anni cresce il numero delle tigri
Quello che si sta per concludere è stato definito un anno “con più ombre che luci" da Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia. A fronte dell’accordo di Parigi per la lotta al cambiamento climatico l’Italia "continua a segnare un pesante segno meno sia nelle politiche di difesa della biodiversità che rispetto alle strategie di decarbonizzazione". Il 2016 del Wwf Italia, che ha festeggiato i 50 anni, è stato, però, piuttosto proficuo. L’associazione ha raggiunto, infatti, diversi traguardi: il contributo alla Cop22 di Marrakech, il salvataggio delle Direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”, colonne portanti delle politiche europee per la tutela di specie ed ecosistemi, e il rinnovato sforzo nella lotta al bracconaggio in Italia e all’estero.
Riforma aree protette: bocciata – Secondo Donatella Bianchi, la riforma della Legge Quadro sulle aree protette, che è stata approvata in prima lettura al Senato, rischia di compromettere il lavoro di tutela della biodiversità e della gestione dei Parchi. "Una riforma licenziata dal Senato – sostiene Bianchi in una nota – senza tener conto dei suggerimenti di tutto il mondo ambientalista, è una ferita che ci auguriamo, nel 2017, possa essere sanata da una maggiore capacità di ascolto alla Camera". Le risorse destinate ai Parchi nazionali per il prossimo anno rappresentano lo 0,3% dell'ammontare complessivo della legge di bilancio, circa 78 milioni su 27 miliardi di euro. Servirebbe una riforma "capace di migliorare la legge esistente – continua la presidentessa – non di indebolirla, coniugando la difesa del sistema di tutela naturalistico e paesaggistico del nostro Paese e il necessario sviluppo sostenibile".
Le battaglie del Wwf Italia – Il 2016 è stato caratterizzato da una decisa opposizione al bracconaggio da parte dell’associazione, sia in Italia che all'estero: dalla campagna "Ferma il Massacro di Natura" contro il bracconaggio di gorilla ed elefanti nel parco di Dzanga Sangha nella Repubblica Centro Africana fino alla difesa di alcune specie simbolo. "Lo dimostra – dice ancora la Bianchi – il contributo per fermare il piano che prevedeva la possibilità di abbattimento dei lupi con la raccolta di circa 200 mila firme consegnate al ministro dell'Ambiente Galletti". Nel 2016 in Italia, grazie alle oasi del Wwf, sono stati tutelati oltre 35 mila ettari di natura selvaggia sottraendola al degrado, al bracconaggio, all'inquinamento e all'illegalità.
Le buone notizie del 2016 – Dall'anno che si sta per concludere, però, arrivano anche buone notizie dal mondo, soprattutto per alcune specie a rischio estinzione. Per la prima volta dopo 100 anni il numero delle tigri è cresciuto. Secondo gli ultimi censimenti sarebbero 3890 rispetto alle 3200 del 2010. In leggero aumento anche la popolazione del Panda gigante che, secondo un nuovo censimento in Cina, conterebbe attualmente 1864 esemplari.
Le sfide del 2017 – "Molte delle sfide del 2016 resteranno centrali anche nel 2017 a cominciare dall'emergenza clima", ha detto ancora la Bianchi. Sulla base degli accordi presi a Marrakech e a Parigi, il governo italiano dovrebbe "accelerare i tempi per una strategia di decarbonizzazione e sviluppo sostenibile anche attraverso la riduzione dei costi delle energie rinnovabili". Nel 2017, conclude la presidente del Wwf Italia, bisognerà "rimettere al centro delle politiche economiche e sociali la natura attraverso il mantenimento in salute degli straordinari ambienti e sistemi naturali del nostro Paese e della nostra biodiversità, che sono il nostro fondamentale capitale naturale".