Facebook "chiude" Lifestage a un anno dal lancio

Tecnologia
Lifestage, il social dedicato escluisivamente agli under 21, è stato sviluppato da un giovane dipendente di Facebook, il ventenne Michael Sayman (foto: repertorio Getty Images)
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Secondo quanto riferisce Business Insider, l'azienda di Mark Zuckerberg ha deciso di interrompere il funzionamento dell'applicazione dedicata agli under 21 e ideata per intercettare gli utenti di Snapchat

Facebook mette la parola fine all’esperimento Lifestage, il social network dedicato esclusivamente agli under 21 e lanciato appena un anno fa. A rivelarlo è Business Insider. L’applicazione sviluppata dalla compagnia di Mark Zuckerberg era stata ideata per intercettare gli utenti di Snapchat.

Un'esperienza durata appena un anno

Lifestage sarebbe stato ritirato dagli Apple store lo scorso 4 agosto, secondo quanto rivelato a Buniness Insider da un portavoce della compagnia di Mark Zuckerberg. L’applicazione, che è molto simile a Snapchat, non veniva più aggiornata ormai da mesi e durante la sua presenza sugli store online non era mai riuscita ad entrare nella classifica delle applicazioni più scaricate. Lifestage, peraltro, non è mai sbarcata su Android, una conferma ulteriore dello scarso successo ottenuto. Il social Lifestage è stato sviluppato da un giovane dipendente di Facebook, il ventenne Michael Sayman, allo scopo di aiutare i coetanei a connettersi con altri compagni di classe che avevano frequentato la stessa scuola. L’idea era quella di condividere foto e video in modo che tutti coloro in possesso dell’applicazione potessero accedere a questi contenuti. L’app, che in maniera simile a Snapchat aveva come principale mezzo di condivisione brevi videoclip, non era però associata a un sistema di messaggistica istantanea.

Esperimento per sfidare Snapchat

Lifestage è stato pensato in particolare per andare incontro alle esigenze dei ragazzi delle scuole superiori, una platea che soprattutto negli Stati Uniti utilizza molto Snapchat. L’applicazione, al momento dell’iscrizione, chiede di indicare a quale istituto si è iscritti e il software ha tutta una serie di limiti per gli over 21. Questi ultimi, infatti, possono pubblicare contenuti senza però poter accedere ai profili di altri utenti. Il sistema, tuttavia, può essere ingannato facilmente, secondo Buniness Insider, attraverso la creazione di profili falsi e l’inserimento di età non corrispondenti a quelle reali. "Abbiamo lanciato Lifestage – ha detto un portavoce di Facebook alla testata – con l’idea di rendere più facile agli adolescenti degli Stati Uniti connettersi con i coetanei e compagni di scuola, condividendo tutto ciò che va a comporre la loro identità". Il colosso di Menlo Park ha fatto sapere di aver imparato molto dall’esperienza di Lifestage. E questo, secondo la compagnia, consentirà di implementare l’applicazione principale di Facebook con nuovi aggiornamenti, frutto di questo processo di apprendimento.   

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