Facebook lancia i suoi fan club: arrivano i 'gruppi per le pagine'

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La nuova funzione del social network permette a giornali, artisti e aziende di creare uno spazio dove comunicare in modo diretto con gli utenti accomunati dallo stesso interesse

Facebook ha un nuovo obiettivo: ospitare i fan club di tutto il mondo. Ha deciso di raggiungerlo con un accorgimento: chi ha una pagina può creare un gruppo corrispondente. Un luogo, cioè, dove discutere in nome di un interesse comune. La nuova funzione si chiama “Groups for Pages” (Gruppi per le pagine) ed è stata annunciata con un post da Chris Cox, il responsabile del progetto. Che la definisce un'idea “ovvia”. Un'evoluzione naturale delle comunità su Facebook.

Come funziona I gruppi per le pagine

Su Facebook, oltre agli account privati che ogni utente può aprire, ci sono pagine e gruppi. Le pagine sono una sorta di profilo per aziende, giornali, artisti e sportivi. È un modo per rimanere in contatto con un un numero di “amici” più vasto di quello gestibile con un semplice account. È il gestore a impostare la pagina. Gli utenti che la seguono possono commentare ma non postare. Nei gruppi (che pure hanno un gestore) il rapporto con i membri è più paritario. I post hanno la medesima evidenza e si può comunicare direttamente con gli altri iscritti. Con la nuova funzione, scrive Cox, chiunque ha una pagina può aprire un gruppo per “dar vita a spazi in cui i 'super fan' chattano tra loro e con il gestore della pagina, confrontandosi su temi specializzati e di nicchia”.

Gli esempi di Facebook

La base di partenza è già ampia. Le pagine su Facebook sono già 70 milioni a livello globale. “Come spesso succede”, afferma ancora Cox, l'idea è arrivata “osservando i comportamenti emersi su Facebook”. Tra i più “interessanti” c'era proprio la voglia di creare comunità partecipate. Tra gli esempi virtuosi che hanno dato lo spunto al team di Menlo Park c'è stato Post This, un gruppo aperto e moderato dai giornalisti del Washington Post. Si è trasformato in uno spazio dove “si riuniscono i reporter e i fan più affezionati della testata”. Una sorta di “versione digitale delle lettere al direttore, ma con una discussione in tempo reale”. Gli iscritti al gruppo sono più di 3100. E il Washington Post ha confermato a Facebook che il progetto “è molto apprezzato” dai lettori e si sta dimostrando utile anche per la redazione. “È solo uno degli esempi di cui abbiamo sentito – afferma Cox – perché i fan vogliono essere parte delle organizzazioni a cui tengono e desiderano connettersi con chi abbia gli stessi interessi”.    

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